Arriva la “riscossione amica” della Cnpr. Cassa ragionieri, da recuperare 300 milioni da 9 mila iscritti

Redazione

Cassa ragionieri inaugura la stagione della riscossione amica. Sul piatto ci sono da recuperare 400 milioni di euro di crediti contributivi non riscossi da parte di circa 14 mila iscritti. Di questi, quasi, 100 milioni sono già stati fatti oggetto di rateazione da parte di circa 5 mila soggetti. Restano, quindi, circa 9 mila posizioni da regolarizzare per un ente di previdenza che supera i 30 mila iscritti, il cui primo passo sarà, nell’anno in corso, agire sulle situazioni inerenti il 2015 con un approccio porta a porta. O meglio, telefonata per telefona. Lo ha annunciato Luigi Pagliuca, presidente della Cnpr, nel corso del Forum sulla previdenza organizzato dall’ente presso l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano. Una nuova strategia, quella che l’ente si appresta a mettere in campo, nata dalla consapevolezza acquisita dalla Cassa di dover cambiare approccio nei confronti del problema legato ai crediti non riscossi. “Un tempo”, ha spiegato Pagliuca, “avere dei crediti non riscossi era considerato quasi un vantaggio per gli enti, perché sui contributi non versati maturavano interessi e sanzioni e quindi erano quasi considerati una risorsa da mettere a bilancio. Questo fenomeno, però”, ha proseguito il numero uno dell’ente, “non può più essere approcciato in questo modo, perché gli enti hanno necessità di avere a disposizione della liquidità per il pagamento delle pensioni. Allo stesso tempo, però non è nemmeno pensabile adottare un approccio eccessivamente aggressive”. Ecco, quindi la scelta di una sorta di riscossione amica, il cui punto zero è consistito nel chiamare uno ad uno la prima parte degli iscritti morosi. “Su indicazione dei vertici dell’ente”, ha spiegato nel corso dell’incontro Paolo Frontoni, funzionario della Cassa, “abbiamo iniziato a chiamare, nei limiti del possibile, gli iscritti morosi ad uno ad uno segnalandogli la situazione. Una strategia che ha dato dei risultati che non ci aspettavamo”, ha proseguito Frontoni, “stiamo ancora elaborando i dati ma ci siamo accorti quasi subito del fatto che, per quanto attiene gli iscritti, manca ancora una cultura previdenziale diffusa. Dopo le prime segnalazioni molti hanno iniziato a pagare. Per il resto, invece abbiamo messo in piedi un piano di riscossione organizzato e strutturato che porterà ad agire in blocchi omogenei che, come nel caso più recente, saranno di circa 200 pratiche”. Il tutto, senza Luigi Pagliuca costi aggiuntivi per la Cassa. “Quando la riscossione andrà a buon fine, anche, tramite i decreti ingiuntivi”, ha precisato Pagliuca, “le spese legali non saranno a carico dell’ente”. Un quadro complessivo, quello delineato dai vertici dell’istituto che mette al riparo da possibili conseguenze derivanti dalla rottamazione dei ruoli di Equitalia. Un misura, questa ultima, che non preoccupa la Cnpr che poco o niente ha in gioco con Equitalia ma che “nel caso dovesse andare ad incidere sulla sostenibilità di altri enti saremo pronti a contestare in ogni modo come Adepp”, ha precisato Pagliuca. Al termine dell’incontro, ponendo l’accento sulle difficoltà inerenti l’esercizio della professione il numero uno dell’ente ha espresso il proprio sostegno ai molti colleghi e alle sigle sindacali di categoria che hanno proclamato il primo sciopero della storia della professione per la fine di febbraio, cancellato poi nelle successive settimane.

Fonte: ItaliaOggi

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