Consulenti in allarme sull’e-fattura

L’imminente obbligo della fattura elettronica, previsto per il i° gennaio, preoccupa anche il Movimento 5 Stelle. L’incontro che si è svolto ieri alla Camera presso la commissione Finanze alla presenza di Sogei e agenzia delle Entrate non ha tranquillizzato i politici presenti, nonostante l’ottimismo manifestato da Sogei. Lo ha comunicato il portavoce del MSS in commissione Finanze alla Camera: «Al 3 dicembre siamo ancora di fronte ad importanti criticità che abbiamo ribadito e segnalato al tavolo. Invitiamo, ancora una volta, Sogei ad accelerare per rendere maggiormente fruibili i software». È intenzione dei Cinque Stelle stilare un calendario delle semplificazioni. Nel comunicato il Movimento ricorda che questo problema è un retaggio del precedente governo: «ereditiamo dal passato una situazione complessa, stiamo monitorando il lavoro di Sogei e ci stiamo battendo ogni giorno per semplificare la vita dei contribuenti. In questo senso, tuteleremo le piccole e medie imprese che nel primo periodo incontreranno delle difficoltà». Gli allarmi negli ultimi giorni si fanno sempre più numerosi. Venerdì il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti è tornato sulla questione fattura elettronica ricordando che si è ancora in tempo per evitare la débâcle. Ieri sono scesi in campo i consulenti del lavoro per rilanciare l’idea di un invio graduale e per sottolineare i rischi per le piccole e micro imprese. Il presidente della Fondazione studi del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro Rosario De Luca parla di «un’incertezza operativa non più tollerabile». De Luca sottolinea il fatto che «le piccole strutture, come imprenditori e studi professionali, resteranno strozzati dai nuovi adempimenti». La fatturazione elettronica richiede dei dispositivi software e hardware che hanno un costo, e gli aggiornamenti che eventualmente bisognerà apportare in tempi brevi per rispettare le regole sulla privacy richiederanno ulteriori esborsi. «A complicare il quadro dell’obbligo imminente di dover usare la fattura digitale tra privati – sottolineano i consulenti – c’è la diversa diffusione della cultura informatica tra i piccoli imprenditori, nonché l’assenza sul territorio nazionale di una copertura uniforme della banda larga». Insomma per i consulenti questa «presunta semplificazione rischia di mettere a repentaglio l’operatività di una larghissima fetta di imprese italiane». Per questo propongono un anno di moratoria del regime sanzionatorio, accoppiato a un sistema premiale per chi vi aderisce. Per sensibilizzare il Governo a intervenire, il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha scritto sul proprio profilo facebook che il 12 dicembre alle 11 scenderà in piazza Montecitorio «insieme a professionisti, artigiani, commercianti e imprenditori per chiedere al Governo che la fatturazione elettronica sia obbligatoria solo per le prestazioni di importo superiore a 10mila euro e che sia posticipata per le piccole imprese al 2022».

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