Anche la Cassa ragionieri si schiera contro il saldo e stralcio esteso ai debiti contributivi con le Casse private. Per il consiglio di amministrazione di Cnpr, riunito il 22 gennaio, le disposizioni che consentono di cancellare sanzioni, interessi e buona parte del debito a chi ha un’Isee sotto i 20mila euro «ledono l’autonomia degli enti privatizzati – si legge in una nota – intervenendo sulla materia della gestione delle entrate contributive, violando i principi espressi nella sentenza n. 7/2018 della Corte Costituzionale». La Cassa è coinvolta solo parzialmente nella misura che riguarda solo i ruoli affidati ad Equitalia: circa 35 milioni di cui 22 imputabili all’annualità contributiva 2014, ma l’impatto della misura potrebbe essere significativo ancorché adeguatamente svalutata per le somme relative ad interessi e sanzioni». Ancora da decidere la metodologia di riconoscimento dell’anzianità contributiva a fronte del parziale versamento contributivo. «L’ipotesi a cui lavora il Cda – spiega il presidente Luigi Pagliuca è di riparametrare l’anzianità contributiva alle somme effettivamente versate». La protesta della Cassa ragionieri guidata da Pagliuca si aggiunge a quella dell’Adepp e di altre Casse professionali (si veda il Sole 24 Ore del 21 gennaio)?