Casse, prove di ampliamento

Grandi manovre sulle professioni nel decreto Crescita. Non c’è solo la riscrittura dei parametri per cui scatta l’obbligo dei sindaci per le srl (anticipata da ItaliaOggi lo scorso 15 maggio), in arrivo c’è anche una correzione del governo che ridisegna il risiko delle casse professionali: la possibilità cioè di far entrare nella cassa ragionieri i contribuenti degli amministratori di condominio. Mentre sempre nell’esame del decreto crescita dovrebbe arrivare un altro emendamento di matrice governativa che apre ai comunicatori le porte dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti. Non solo. La partita sui professionisti si gioca anche con la ripresentazione dell’emendamento che amplia le competenze di avvocati e commercialisti per poter gestire gli affitti di azienda, oggi di competenza esclusiva dei notai. Oggi in commissione finanze della camera il relatore alla legge di conversione del decreto Crescita, Giulio Centemero (Lega), scioglierà le riserve sulla pronuncia di ammissibilità sugli oltre 1.200 emendamenti presentati. Ieri è sceso in campo il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e ha espressamente richiesto che sia approvato l’emendamento presentato da Alberto Gusmeroli (Lega) sui parametri per la nomina dei sindaci nelle srl: «Se si vuole dare risposta alla preoccupazione relativa ai costi che le società dovranno sostenere per i controlli interni», afferma Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale, «ci sembra molto più equilibrata la soluzione prospettata dall’emendamento a firma Gusmeroli, Andreuzza, Bordonali, Binelli, Darà, Cavandoli, Covolo, Ferrari, Gerardi, Pagano, Paternoster e Tarantino, che fissa le soglie per l’introduzione di sindaco o revisore a 4 milioni di attivo, 4 milioni di ricavi e 20 dipendenti. Potrebbe essere questa» evidenzia Miani, «una soluzione di compromesso accettabile, che tiene conto dei timori presenti tra le imprese tutelando al contempo ratio e finalità di una riforma storica».