La risposta del Mef sugli Isa ha gettato benzina sul fuoco e, se possibile, scaldato ulteriormente gli animi. I sindacati dei commercialisti, che per primi hanno proclamato uno sciopero per chiedere la disapplicazione degli indici sintetici di affidabilità a causa dei risultati anomali rilevati – seguiti poi dagli avvocati e appoggiati dai consulenti del lavoro – sono rimasti basiti dalla risposta fornita ieri durante il question time in Commissione finanze alla Camera. Parla di «una difesa d’ufficio autoassolutoria» il presidente dell’Aidc Andrea Ferrari che evidenzia come il ministero dell’Economia, forse per “comodità “, sorvola il mancato rispetto dello Statuto del contribuente «vero nodo degli attuali rapporti tra Stato, cittadini e commercialisti». Una risposta insoddisfacente, per Ferrari, che sottintende mancanza di rispetto e considerazione. Irrita l’apertura al dialogo con l’avvio di un ipotetico tavolo con gli operatori, «abbiamo proclamato lo sciopero il 14 settembre e fino ad oggi – commenta Marco Cuchel, presidente dell’Anc – nessuno ci ha convocato» e poi aggiunge «sconcerta leggere che le revisioni effettuate sugli Isa non hanno avuto impatto sui calcoli perché alcuni risultati sono cambiati e per scoprirlo abbiamo dovuto rifare tutti i calcoli, come ci è stato suggerito di fare dalle case software». Dalla risposta del Mef, secondo il presidente dell’Ungdcec Daniele Virgillito emerge un ministero avulso dalla realtà , che ignora l’allarme corale lanciato in questi mesi da professionisti e tecnici. «Abbiamo avviato questa protesta – spiega Virgillito – non contro qualcuno ma a difesa dell’equilibrio del sistema, il problema degli Isa non è, come si legge nella risposta del Mef, la complessità di cui peraltro nessuno si è lamentato, ma è la mancanza di attendibilità ». C’è poi il problema dei risultati anomali di cui non si comprende il perché. Maria Pia Nucera, tesoriore dell’Ade, fa alcuni esempi pratici: «Se un professionista dichiara di guadagnare di più rispetto all’anno precedente risulta gravemente insufficiente; o ancora, se sono presenti delle spese non fatturate influenzano negativamente il risultato». E in merito ai risultati precaricati forniti dalle Entrate, che tecnicamente dovrebbero far risparmiare tempo Nucera sottolinea che «si tratta di dati che possiamo correggere, ma per verificare se sono giusti o no dobbiamo confrontarli con le dichiarazioni, un controllo che richiede lavoro in più». I sindacati rimandano al mittente la risposta del Mef mentre l’onorevole Sestino Giacomoni (autore di uno dei due quesiti sugli Isa), dichiara : «il sottosegretario Baretta non si è pronunciato limitandosi a una risposta tecnica che, di per sé, dimostra le complessità dello strumento» e in merito all’impegno ad avviare un dialogo chiosa: «nient’altro che una disponibilità a chiacchierare».