IndennitĂ  ai professionisti, domande da riesaminare

I 600 euro per i professionisti si sono, perora, arenati perchĂ© i criteri per assegnare l’aiuto sono cambiati. Sul filo di lana sono stati quindi sospesi una serie di versamenti che erano giĂ  pronti per partire. A essere esclusi sono coloro che svolgono anche un’attivitĂ  come dipendenti. Il decreto 23 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 aprile, all’articolo 34, richiede che i beneficiari siano «iscritti in via esclusiva» aUa Cassa. Un chiarimento che mancava nel decreto ministeriale del 28 marzo (pubblicato il 1° aprile sul sito del ministero del Lavoro), che ha posto le regole per erogare anche ai professionisti iscritti agli Ordini il bonus. In base a questo decreto Cassa forense ha bloccato 70mila bonifici in partenza; stessa decisione è stata presa da Enpam (medici) e Cnpadc (commercialisti) che avevano entrambe giĂ  predisposto piĂą di 25mila pagamenti Chi non è riuscita a bloccare gli accrediti in tempo è l’Inpgi2 (giornalisti) per cui qualche bonifico è partito. Ora anche Inpgi2 si è fermata, in linea con le altre Casse, «anche se – fa sapere la presidente Marina Macelloni – i lavoratori dipendenti erano giĂ  stati esclusi». In una settimana le Casse hanno ricevuto piĂą di 420mila domande; ora dovranno chiedere agli iscritti di integrarle cosi da depennare chi ha anche una posizione Inps, a prescindere da quanto guadagna. Un lavoro che richiederĂ  almeno una settimana di tempo. Tutto fermo, quindi, in attesa che le informazioni aggiuntive saranno raccolte. «Siamo costretti a menerei in una modalitĂ  autotutelante – spiega il presidente Adepp, l’associazione che rappresenta le Casse dei professionisti, Alberto Oliveti – per evitare di ritrovarci, magari tra due anni, a dover giustificare il nostro operato alla Corte dei conti o alla magistratura» per danno erariale. Ieri sera i presidenti si sono riuniti, a distanza, per confrontarsi su una lettera da inviare oggi ai ministri Nunzia Catalfo (Lavoro) e Roberto Gualtieri (Economia). Una lettera che inizialmente era stata predisposta immaginando una situazione diversa, con le erogazioni giĂ  avviate. Lo scenario però è cambiato. Nella lettera le Casse, di comune accordo, propongono un criterio di ripartizione dei 200mila euro stanziati per i professionisti. Cifra sufficiente a coprire 333.333 domande. BisognerĂ  prima verificare quale riduzione comporterĂ  l’esclusione di chi ha una doppia attivitĂ  autonoma e dipendente. Per Cassa forense, dice il presidente Nunzio Luciano, che al momento ha ricevuto 130mila domande, la riduzione della platea dovrebbe essere tra il 7 e l’8 per cento. Tornando alla lettera, le Casse chiedono maggiori dettagli In merito alla restituzione di quanto anticipato entro i limiti del plafond (il decreto ministeriale 28 marzo, all’articolo 5, parla di un rimborso mensile da parte del ministero del Lavoro); chiedono poi un aiuto per gli enti che si trovano in crisi di liquiditĂ , problema che potrebbe verificarsi per le Casse di piccole dimensioni. C’è poi il tema dei bonus erogati extra plafond; dal ministero le Casse hanno ricevuto assicurazioni verbali che il Fondo per il reddito di ultima istanza istituito con il decreto Cura Italia (DI 18/2020, articolo 44) sarĂ  rifinanziato, ma loro vorrebbero un impegno scritto con tempi certi. L’articolo 34 del DI 23, pur neUa sua brevitĂ , apre un secondo fronte di incertezza che riguarda i pensionati attivi perchĂ© esclude dal beneficio «i professionisti con trattamento pensionistico», quindi significa sia pensioni dirette (anzianitĂ  e vecchiaia) sia pensioni indirette (reversibilitĂ , ai superstiti, di invaliditĂ ). Però il maxiemendamento al DI 18/2020 approvato ieri con la fiducia, interviene sull’articolo 44 specificando che il bonus può essere richiesto dai non titolari di pensione di vecchiaia o anzianitĂ . Le Casse al momento hanno escluso qualsiasi tipo di pensione, c’è quindi il rischio che debbano fare una ulteriore correzione. «La confusione che ha accompagnato questa vicenda -commenta il presidente della Cassa dei commercialisti Walter Anedda – è l’evidenza del fatto che le Casse sono state totalmente escluse dalla definizione dei contenuti dei testi normativi, ancorchĂ© da subito avessimo dato la nostra massima disponibilitĂ  per una corretta definizione delle platee di riferimento». Di approssimazione e inadeguatezza parla il presidente degli agrotecnici Roberto Orlandi. Di «letali trappole di inefficienza» il vicepresidente della Cassa degli psicologi (Enpap) Federico Zanon, in un intervento pubblicato su Facebook.

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