“Cercheremo di non penalizzare oltremodo le imprese che stanno affrontando difficoltà enormi conseguenti all’emergenza coronavirus. La priorità è ovviamente quella di mantenerle in vita e sostenerle nella ripresa economica. E’ difficile chiedere il rispetto degli adempimenti fiscali entro il 30 giugno. Stiamo valutando tutte le ipotesi di rinvio che contemplino anche le esigenze del bilancio dello Stato”. Queste le parole di Alessandra Todde, sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico, nel corso del webinar “Dopo l’emergenza Covid-19 quale sarà il nuovo ruolo dello smart working”, organizzato dalla Cassa di previdenza dei Ragionieri e degli Esperti contabili in collaborazione con l’Isnec (Istituto Nazionale Esperti Contabili).
“La possibilità di lavorare da remoto – ha proseguito il sottosegretario – è un plus vincente a patto che ci siano obiettivi chiari e rapporto di fiducia piena. Quando ci sono questi due elementi, i risultati sono garantiti. Stiamo lavorando perché questa nuova normalità diventi stabile e definitiva soprattutto nella pubblica amministrazione. Per far questo bisogna investire in tecnologie e nella banda larga. L’emergenza nata con il coronavirus ha spinto le aziende ad adottare nuovi modelli organizzativi avvalendosi sempre più spesso del supporto di laureati digitali e degli esperti contabili per strutturare nuovi rapporti con i clienti, i fornitori, anche nelle operazioni di marketing. La necessità di interagire in modo veloce ed efficace attraverso professionisti che hanno dimestichezza nell’utilizzare banche dati ma anche interfacciarsi con PA in maniera efficiente, è alla base dello sviluppo di nuove opportunità offerte dai mercati. In poche parole bisogna investire su una nuova cultura d’impresa che aumenti la flessibilità e prosegua sulla strada dell’innovazione anche del rapporto tra imprenditore e lavoratori”.
L’importanza dei professionisti italiani come cinghia di trasmissione tra cittadini, imprese e istituzioni è stata sottolineata da Luigi Pagliuca, presidente CNPR: “Nell’emergenza Covid 19 siamo stati un avamposto in trincea. Gli imprenditori e i cittadini si sono rivolti a noi per avere i chiarimenti necessari sulle opportunità offerte dai decreti emanati dal governo e dalle regioni. Da questa grande tragedia si è riusciti a trarre elementi positivi. L’adozione dello smart working è uno di questi. Grazie a questo sistema si è riusciti non solo a salvaguardare la salute, ma anche ad azzerare i tempi di spostamento e ridurre i costi di gestione. Un sistema destinato a durare orientando una gestione individuale sempre più spinta. La Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili è pronta a questa nuova sfida in virtù delle caratteristiche professionali dei suoi iscritti. Professionisti giovani, nativi digitali, con un percorso formativo all’avanguardia. Una nostra maggiore presenza in fase decisoria porterebbe il governo ad adottare misure ancora più efficaci”.
Anche Luigi Capuozzo, presidente dell’Unione commercialisti ed Esperti contabili di Milano, ha posto l’accento sul ruolo dei professionisti nell’economia post Covid: “Siamo considerati da tutti professionisti utili e indispensabili. Mi chiedo però come mai veniamo sempre esclusi da qualsiasi tavolo tecnico di concertazione o trattativa? Come mai non siamo stati ammessi alle agevolazioni, come accaduto ad esempio per il contributo a ‘fondo perduto’? E’ un paradosso che deve essere superato. Siamo sempre pronti a fare la nostra parte ma la politica deve ascoltarci di più. Ci sono troppi ritardi dovuti alla burocrazia nell’erogazione di liquidità alle aziende. Ancora oggi tantissimi imprenditori in Lombardia non hanno ricevuto nemmeno il prestito fino a 25mila euro. Tante agevolazioni e belle idee si bloccano per intoppi burocratici e intanto le aziende soffrono. Vorrei che le nostre proposte di semplificazione venissero prese in considerazione, prime che sia troppo tardi”.