Il Tesoro: piano in 8 anni per tagliare le tasse

Un piano in tre anni, per rendere ancora più efficiente la macchina del Fisco, ridurre il cosiddetto tax gap, e quindi i 100 e più miliardi di evasione fiscale che il Paese si trova sul groppone, incentivando sempre più l’uso della moneta elettronica ed inasprendo le pene e le sanzioni a carico dei grandi evasori, e quindi – come risultato di tutte le azioni – ridurre le casse. È questo il programma che tratteggia il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nell’atto di indirizzo per il 2020-2022 diramato ieri ed indirizzato a tutta l’amministrazione finanziare ed alle agenzie fiscali, da Entrate e Riscossione alle Dogane a Monopoli, Demanio e Guardia di Finanza. Otto gli obiettivi fissati dal responsabile del Mef: migliorare la governance del sistema fiscale, sostenere la crescita del Paese ed elevare la qualità dei servizi resi ai contribuenti-utenti, favorire la compliance volontaria e prevenire gli inadempimenti tributari, contrastare evasione ed elusione fiscale, assicurare la legalità negli ambiti di competenza.

Il nuovo piano
«II Ministero – scrive Gualtieri – ha avviato negli ultimi anni una revisione della struttura organizzativa e funzionale dell’Amministrazione fiscale, in modo da razionalizzare e valorizzare le risorse a disposizione, semplificare e facilitare gli adempimenti tributari e fornire servizi di qualità al fine di assicurare una maggiore compliance volontaria da parte dei contribuenti – anche attraverso un rinnovato rapporto tra fisco e cittadini – e contrastare più efficacemente l’evasione e l’elusione fiscale». Un approccio, aggiunge il ministro, che nel prossimo triennio «contribuirà a migliorare la performance dell’Amministrazione finanziaria, nella prospettiva di mitigare gli effetti economico-sociali conseguenti all’emergenza epidemiologica e di ridurre la pressione fiscale sui contribuenti, promuovendo così un sistema fiscale sempre più equo e favorevole al rilancio economico del Paese».

La sfida del tax gap
In particolare il miglioramento delle performance dell’Amministrazione «consentirà di proseguire la politica di diminuzione della pressione fiscale». In questa prospettiva, la riduzione del tax gap (109,7 miliardi di euro secondo le stime più recenti, 98, 3 di mancate entrate tributarie e 11,4 di contributi non versaci) «rappresenta una priorità» e «contribuirà ad assicurare una maggiore equità del prelievo fiscale, sia nella prospettiva di attuazione del principio costituzionale secondo cui tutti debbono concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva, sia per tutelare la concorrenza tra le imprese». La lotta all’evasione e all’elusione fiscale continueranno dunque ad essere consideraci obiettivi prioritari, tanto più se si tiene conto del nuovo contesto economico-sociale e delle dinamiche innescate dall’emergenza Covid. Avanti con l’implementazione di misure come la fattura elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi, ma anche il potenziamento degli organici, degli strumenti e delle nuove tecnologie a disposizione dell’amministrazione finanziaria. Si punta poi a rendere sempre più efficienti le attività di riscossione e a ridurre i tempi di lavorazione delle cartelle di pagamento. Nella lista stilata da Gualtieri, infine, c’è un nuovo passo in avanti verso la riforma del catasto con l’impegno di «incrementare tutte le azioni necessarie» a rendere disponibile al Paese l’Anagrafe immobiliare integrata. Che se decollasse davvero sarebbe una vera rivoluzione.

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