Tra i professionisti resta alto il divario regionale e di genere

Il mondo delle professioni ordinistiche rispecchia la situazione del paese: un grosso divario nei guadagni tra uomini e donne, giovani e anziani. Nord e Sud. È quanto rileva il X Rapporto Adepp sulla previdenza privata presentato ieri a Roma. Una situazione di cui il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo è ben consapevole. «Un tema che deve essere affrontato con interventi integrati, guardando alle motivazioni del perché» afferma Catalfo che aggiunge: «Stiamo facendo un’analisi sul divario di genere e abbiamo rilevato che le donne hanno difficoltà sia ad inserirsi sia a mantenere il posto di lavoro quando i figli sono piccoli; i dati raccolti da Adepp prosegue il ministro – confermano queste difficoltà anche nella libera professione». Adepp ha rilevato che tra uomini e donne c’è una differenza di reddito pari al 45% se si guarda la fascia di età coni redditi più alti, che è quella tra i 50 e i 60 anni. Questo divario invece è minimo per gli under 30 dove le donne guadagnano solo il 4% in meno dei colleghi maschi. Analoghe differenze si rilevano tra settentrione e meridione: al Nord il reddito. Tra uomini e donne c’è una differenza di reddito del 45% nella fascia di età 40-50 anni. Di soluzioni si parlerà oggi al tavolo sulle professioni voluto dal ministro Catalfo medio è di 45.865 euro (31mila euro alle donne e oltre 57mila euro gli uomini), al Centro scende a 36.289 euro (24.609 euro le donne e 45.807gli uomini) e al Sud è di 23.468 euro (16.463 euro le donne e 28.262 euro gli uomini). La prima occasione per parlare più nel dettaglio di welfare delle professioni, di equo compenso e di ammortizzatori sociali sarà oggi presso il tavolo sulle professioni che è stato convocato dal ministro Catalfo, tavolo previsto dal 2017(Jobs Act) degli autonomi, e mai convocato, il ministro ha inoltre ventilato la possibilità di incentivare interventi di welfare a favore delle professioniste anche attraverso la defiscalizzazione. A questo proposito il presidente Adepp Alberto Oliveti si è detto soddisfatto dell’approvazione dell’emendamento al decreto Ristori che riconosce l’esenzione per gli aiuti concessi dalle Casse ai propri iscritti durante l’emergenza Covid-19; in questo modo viene applicato lo stesso trattamento agli aiuti concessi dallo Stato e a quelli concessi dalleCasse «Non aveva senso – commenta Oliveti – che i professionisti in difficoltà pagassero le tasse sugli aiuti finanziati con risorse private». Il ministro Catalfo annuncia inoltre l’istituzione di un fondo, che sarà previsto nella legge di Bilancio, che avrà la dotazione di almeno un miliardo e servirà per sostenere tutti i liberi professionisti che rientreranno in determinati criteri di reddito e di calo di fatturato, per il versamento dei contributi previdenziali. In merito agli aiuti di Stato per i professionisti iscritti alle Casse (600 euro a marzo e aprile e 1.000 euro a maggio) il Rapporto Adepp ha rilevato che il reddito di ultima istanza è stato chiesto -per almeno uno dei tre mesi in cui è stato concesso – da 513.882 professionisti, il 47% del totale.

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