Salvini rompe indugi: se condizioni ok la Lega c’è,coi ministri

E punge FdI: “Mi piacerebbe ci fossero tutti, Paese prima di partiti”
Roma, 5 feb. (askanews) – “All’appello di Mattarella rispondiamo che noi ci siamo”. Matteo Salvini rompe gli indugi, e alla vigilia dell’incontro con Mario Draghi dice apertamente che, “se ci saranno le condizioni”, il Carroccio è pronto a partecipare pienamente al nuovo esecutivo, anche con propri ministri, “da primo partito del Paese”, perchè “Governi tecnici alla Monti li abbiamo già provati…”. Certo, bisognerà ancora verificare le condizioni programmatiche, “vogliamo parlare di cose concrete, di un’idea di Italia”, ripete il segretario leghista, perchè “non possiamo dire sì a prescindere, o no a prescindere”. E allora ribadisce: “Io dirò mai con l’aumento delle tassse, la patrimoniale, l’aumento dell’Iva, il ritorno alla Fornero. E se Grillo vuole la patrimoniale sui conti correnti è un problema”. E però, sottolinea, “non sono no alle persone o ai simboli, sono no ai progetti”. Il riferimento è ovviamente a chi dice “mai con Salvini” e “mi dispiace che altri mettano veti, non è questo lo spirito di Mattarella”. Al contrario “noi alla richiesta del presidente Mattarella rispondiamo che ci siamo”. E se ci saranno le condizioni, senza mezze misure: “Se sei dentro sei dentro, ti prendi gli onori e gli oneri”, “in carne e ossa”, rifiutando “ipotesi strampalate, governi tecnici, appoggi esterni: o ci sei o non ci sei. O le cose le fai o non le fai. Se la Lega partecipa a questo governo ci partecipa da primo partito di questo Paese”. Con una frecciata anche a Giorgia Meloni ai Fratelli d’Italia, unici attestati sul no secco: “”A me piacerebbe che ci fossero tutti, che si ascolti Mattarella e si metta l’interesse del Paese davanti all’interesse del partito. È il momento in cui l’interesse nazionale viene prima dell’interesse dei partiti. E quindi noi siamo a disposizione”.
E punge FdI: “Mi piacerebbe ci fossero tutti, Paese prima di partiti”
Roma, 5 feb. (askanews) – “All’appello di Mattarella rispondiamo che noi ci siamo”. Matteo Salvini rompe gli indugi, e alla vigilia dell’incontro con Mario Draghi dice apertamente che, “se ci saranno le condizioni”, il Carroccio è pronto a partecipare pienamente al nuovo esecutivo, anche con propri ministri, “da primo partito del Paese”, perchè “Governi tecnici alla Monti li abbiamo già provati…”. Certo, bisognerà ancora verificare le condizioni programmatiche, “vogliamo parlare di cose concrete, di un’idea di Italia”, ripete il segretario leghista, perchè “non possiamo dire sì a prescindere, o no a prescindere”. E allora ribadisce: “Io dirò mai con l’aumento delle tassse, la patrimoniale, l’aumento dell’Iva, il ritorno alla Fornero. E se Grillo vuole la patrimoniale sui conti correnti è un problema”. E però, sottolinea, “non sono no alle persone o ai simboli, sono no ai progetti”. Il riferimento è ovviamente a chi dice “mai con Salvini” e “mi dispiace che altri mettano veti, non è questo lo spirito di Mattarella”. Al contrario “noi alla richiesta del presidente Mattarella rispondiamo che ci siamo”. E se ci saranno le condizioni, senza mezze misure: “Se sei dentro sei dentro, ti prendi gli onori e gli oneri”, “in carne e ossa”, rifiutando “ipotesi strampalate, governi tecnici, appoggi esterni: o ci sei o non ci sei. O le cose le fai o non le fai. Se la Lega partecipa a questo governo ci partecipa da primo partito di questo Paese”. Con una frecciata anche a Giorgia Meloni ai Fratelli d’Italia, unici attestati sul no secco: “”A me piacerebbe che ci fossero tutti, che si ascolti Mattarella e si metta l’interesse del Paese davanti all’interesse del partito. È il momento in cui l’interesse nazionale viene prima dell’interesse dei partiti. E quindi noi siamo a disposizione”.

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