Programma per l’Italia, ecco il comitato ‘neoliberale’ con Cottarelli, Calenda e Bonino

ROMA – “La nostra non è una discesa in campo”, lo chiarisce subito Carlo Cottarelli durante la presentazione di ‘Programma per l’Italia’, il comitato scientifico composto da circa 20 membri di stampo liberaldemocratico, che l’economista è stato chiamato a presiedere. A farne parte saranno i partiti appunto di area liberaldemocratica tra cui Azione di Carlo Calenda, Più Europa con Emma Bonino, il Partito repubblicano italiano, Ali (alleanza liberaldemocratica per l’Italia), i Liberali.

Obiettivo dell’iniziativa quindi, “dare un contributo con le nostre idee ad un’area politica e dare un programma al Paese nel medio e lungo termine”, che si muove su tre punti cardine: “solidarietà, uguaglianza di possibilità e merito sia nel pubblico che nel privato”. Infine, “ci muoveremo seguendo il punto cardine che è la fede nella democrazia parlamentare e un ancoraggio europeo e atlantico”. L’arco temporale per completare il nostro lavoro, “è di circa un anno”.

“La politica- ha aggiunto il leader di Azione, Carlo Calenda- deve riconquistare lo spazio delle idee. In questo momento storico non possiamo metterci a dormire per un anno pensando che tanto c’è Draghi per ritrovarci poi nuovamente con il sovranismo di Salvini e il populismo dei 5 Stelle”.

L’obiettivo infatti, “è che questa iniziativa diventi una piattaforma politica di legislatura e che ci aiuti a chiudere il gap tra l’Italia e gli altri Paesi europei su tutti gli indicatori economici e sociali che si sta allargando sempre di più”. Un progetto quindi, conclude l’ex ministro dello Sviluppo economico, “che non ha chiusure ed è aperto a tutti, a patto che ai principi corrispondano poi i comportamenti”.

Adesione convinta anche da parte +Europa di Emma Bonino che invita a i media a “non fare retroscena” perché, “scopo di questa iniziativa è realizzare idee praticabili per il periodo che stiamo vivendo”, perche’, “non tutto si conclude con il Governo Draghi di cui siamo comunque sostenitori”.

“In questo periodo storico- ha sottolineato Bonino- mi sento a disagio con i tanti slogan di cui siamo invasi e in particolare sulla loro declinazione. Transizione ecologica, rivoluzione digitale. Siamo tutti d’accordo con questi temi ma servono azioni concrete soprattutto individuare le priorità d’intervento. Possiamo parlare mille anni della questione femminile e fare convegni, ma non servirà a nulla se continuiamo a fare leggi che poi penalizzano le donne”.

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