R.D. Congo, magistrato ucciso vicino Goma: non indagava su Attanasio

ROMA – “Il magistrato William Hassani viaggiava sulla strada Goma-Ruthsuru per condurre le sue indagini sul contrasto al traffico illegale di legname, quando e’ stato ucciso in una imboscata. Ma non lavorava affatto all’inchiesta sulla morte dell’Ambasciatore Attanasio”. Cosi’ all’agenzia Dire Carly Nzanzu Kasivita, il governatore della provincia di Nord Kivu, nell’est della Repubblica democratica del Congo. Nelle ultime ore sono circolate sulla stampa italiana notizie sull’agguato che nella serata di martedi’ ha causato la morte di di Hassani, procuratore militare capo responsabile della zona di Ruthsuru.

Proprio sulla strada RN2 Goma-Ruthsuru, il 22 febbraio un commando armato aveva assaltato il convoglio di cui facevano parte funzionari del World Food Programme (Wfp) e dell’ambasciata d’Italia. Avevano perso la vita, insieme all’ambasciatore Luca Attanasio, l’autista del Wfp Mustapha Milambo e il carabiniere Vittorio Iacovacci.

Le autorita’ congolesi hanno aperto un’inchiesta e inviato una squadra di inquirenti a Goma, a cui si sono uniti gli uomini del Ros dei carabinieri delegati dalla Procura di Roma. “Li ho gia’ incontrati”, conferma il governatore Kasivita. “Posso assicurare che insieme con loro il magistrato Hassani non c’era e non era lui il procuratore capo incaricato dell’inchiesta”.

Hassani, prima dell’agguato, rientrava da un incontro a Goma con i responsabili della sicurezza. Difficile non pensare che si sia parlato dell’imboscata che ha portato il Nord Kivu sulle prime pagine di tanti giornali internazionali. “Il magistrato Hassani era un uomo di valore e la sua morte ci addolora” dice il governatore. “Aveva ricevuto i gradi di maggiore e coordinava la missione di contrasto ai traffici illeciti gestiti dalle Forces democratiques de liberation du Rwanda (Fdlr), gruppo armato che finanzia anche cosi’ la sua guerriglia”.

La zona dove Hassani e’ morto, dice il governatore, “e’ al limitare del Parco nazionale di Virunga, dove da quasi 20 anni i profughi ruandesi tagliano alberi per rivendere il legname sul mercato nero”. Kasivita aggiunge: “Sulla sua morte abbiamo aperto un’indagine. Il sospetto e’ che l’agguato sia collegato al lavoro che svolgeva ma saranno le indagini eventualmente a confermarlo”. Anche dietro all’assalto del 22 febbraio, Kasivita torna a chiamare in causa le Fdlr: “Le indagini sono in corso e finche’ non saranno concluse non sono autorizzato a ricevere informazioni. Ma siamo certi che confermeranno quanto detto dalle autorita’ sin dall’inizio: ci sono le Fdlr dietro”.

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