Roma, Calenda: “Raggi bocciata, Pd? Scelga mio vice o corro da solo”

ROMA – “Guai a trasformare il voto di ottobre in uno scontro ideologico. Serve invece un approccio civico e bipartisan. Noi, nel caso non si arrivi a un accordo con il Pd, correremo non con il simbolo di Azione ma con liste civiche. Chiedendo il voto ai cittadini di destra, di centro e di sinistra che si sentono romani prima che partigiani di questo o di quel movimento politico. I romani hanno diritto a una squadra di governo esperta e pragmatica, libera dai condizionamenti di una classe dirigente politica locale che è trasversalmente tra le peggiori d’Italia”. Lo ha detto il leader di Azione e candidato sindaco di Roma, Carlo Calenda, in un’intervista rilasciata al Messaggero.

“IN SONDAGGI RAGGI BOCCIATA DA 80%, NON GRANDE RISULTATO”

“Premesso che per un sindaco che si ricandida essere bocciata dall’80% dei cittadini non mi sembra una gran risultato, oggi- spiega Calenda- Raggi è l’unica che parla di Roma oltre a noi. E infatti anche noi cresciamo e siamo quarto partito alle comunali secondo i report. Questa è la Capitale peggiorata di più in Europa in quanto a qualità dei servizi. Ed è comico vedere la Raggi che inaugura due volte gli stessi autobus o mezza aiuola. L’unica rivoluzione che serve a Roma è la buona amministrazione”.

“A LETTA PROPONGO TICKET CON IO CANDIDATO E VICESINDACO PD”

“Io sono molto scettico sulle primarie. Dal 12 ottobre- spiega Calenda- giorno in cui mi sono candidato, le primarie appaiono e scompaiono. Appaiono quando servono a prendere tempo per non decidere. Poi scompaiono quando sembra che possa essere in campo Zingaretti o quando c’è un tentativo di far ritirare la Raggi. Abbiamo perso cinque mesi. La sinistra ripete sempre la stessa cattiva abitudine. Quella di parlare solo di se stessa e mai delle questioni che interessano i cittadini. Mi rifiuto di pensare che per i prossimi 3 mesi, ammesso che per via del Covid le primarie si possano davvero fare, si continui a parlare questo. Roma merita ben altro. Va presa molto più sul serio”.

Cosa andrà a offrire allora Calenda a Enrico Letta nei prossimi giorni, quando si incontreranno di nuovo? “Gli dirò che è venuto il momento di sederci intorno a un tavolo e di identificare una squadra con un vicesindaco o una vicesindaca espressione del Pd e un programma comune”. E a chi dice che Azione è “un piccolo partito”, il candidato sindaco risponde che “nell’ultimo sondaggio uscito, Azione a Roma è il quarto partito. Ma il punto non è questo, alle Comunali conta la qualità del candidato e il programma. In questi cinque mesi ho girato tutti i quartieri, analizzando problema per problema, e preparato con venti gruppi di lavoro piani dettagliati a livello municipale e comunale. Porte aperte a tutti quelli che vogliono contribuire alla ricostruzione della Capitale, a partire dal Pd. Ma a Letta dico: la cosa importante è che la squadra comune che spero costruiremo non sia ostaggio dei capibastone del Pd romano. Quelli che hanno contribuito all’immobilismo e al declino di questa metropoli. La fuga in avanti sulla candidatura di Gualtieri all’insaputa di Letta, come a dire ‘Roma è nostra’, è stato un atto di prepotenza inquietante”.

E i suoi attacchi al Pd? “Ma quando mai. Ho ricevuto più attacchi personali da quanto mi sono candidato che in tutta la mia carriera politica. Ho risposto chiedendogli di decidere e di parlare di contenuti- ha sottolineato Calenda- E ho anche aspettato. In questi mesi mi sono concentrato sul programma per la Capitale e per i singoli Municipi, ma sa perché non l’ho ancora tirato fuori e solo adesso comincio a farlo? Proprio per aspettare il tavolo unitario del centrosinistra che doveva discutere le varie proposte. Ma quel tavolo è scomparso da mesi. Quindi oggi lancio la prima parte del nostro programma, quella sui rifiuti; la settimana prossima la seconda parte, quella sui trasporti; poi il verde e via così”.

CALENDA LANCIA PROGRAMMA, SI PARTE DA RIFIUTI: PIANO STRAORDINARIO

Sul tema rifiuti Calenda propone “un piano di pulizia straordinaria da 40 milioni di euro per la Capitale più sporca d’Europa. Poi: un piano di costruzione di impianti per rendere Roma autonoma sui rifiuti. Oggi si spendono 170 milioni all’anno per smaltire in 55 impianti fuori regione. E ancora: per renderla più efficiente, puntiamo all’incorporazione di Ama in Acea. Oggi l’Ama ha il doppio dell’assenteismo della media delle società di settore. E c’è di più nel nostro programma sui rifiuti: ridurre l’evasione della Tari, al momento stimabile in 200 milioni evasi all’anno. Infine: aumento della raccolta differenziata. Roma è 15 punti sotto la media nazionale”.

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