ROMA – “Le dichiarazioni di Letta mi pare che vadano nella direzione che la base di aspetta: un partito non piĂą prigioniero delle correnti, specialmente se si tratta di correnti che mirano a ruoli e poltrone, che parla al Paese e si occupa dei problemi”. Così il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe FalcomatĂ (Pd), intervistato dall’Agenzia Dire. “Un partito – prosegue- che alle prossime elezioni non vuole recitare il ruolo della coalizione perdente, ma si candida ad essere guida di un percorso plurale, democratico e riformista in cui coinvolgere gli altri partiti, e tornare così a guidare il Paese”. FalcomatĂ si augura “che Letta riesca ad unire” le varie anime del centrosinistra, da Renzi a Calenda, dal M5s a Leu.
“Penso sia il suo obiettivo, ci sta lavorando insieme ai due nuovi vicesegretari a cui faccio gli auguri, specialmente a Provenzano per quello che aveva fatto da ministro del Sud”. Il sindaco di Reggio Calabria conclude ricordando che “Letta lo ha detto: senza coalizione non si vince. Quindi è importante costruirla e che il Pd rivendichi il suo ruolo di partito maggiormente rappresentativo nel centrosinistra, che si assuma l’onere e l’onore di costruire la coalizione”.
FALCOMATĂ€: “OK PIĂ™ DONNE MA QUESTIONE NON SI RISOLVE CON LE QUOTE”
“PiĂą donne negli organismi dirigenti del Pd? Mi pare una buona notizia- dichiara FalcomatĂ -, anche se su questo tema avremo una soluzione quando smetteremo di pensare alle donne come una categoria, come soggetti da proteggere”. E aggiunge: “su questo il Pd deve fare una seria riflessione per dare alle donne un protagonismo femminile nei ruoli istituzionali e per risolvere situazioni non ancora risolte come la disparitĂ salariale uomo-donne. Su questo l’apporto e il punto di vista femminile va valorizzato ma non può essere ricondotto solo con le quote di genere. FinchĂ© pensiamo alle donne come quote, allora la partita non sarĂ vinta”, aggiunge FalcomatĂ . Il primo cittadino di Reggio Calabria si sofferma anche sul ruolo dei sindaci, “devono essere coinvolti, da sindaci, all’interno delle scelte decisionali. Ora rappresentano piĂą di altri il partito sui territori”. “Qui non è questione di categorie. Se ci facciamo caso- spiega- abbiamo avuto un segretario sindaco e un altro presidente di Regione. Con l’assenza dei circoli e delle attivitĂ sul territorio, oggi i sindaci rappresentano il partito piĂą di altri e possono rappresentare l’umore, le esigenze, le richieste e i sogni della popolazione”.
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