La tavola diventa tavolata, la maggioranza un’ammucchiata litigiosa

ROMA – Aggiungi qualche posto a tavola che ci sono amici in più… se sposti un po’ la seggiola ci stai pure tu. Cambia tutto si può anche aggiornare la canzone famosa. Dopo il tira e molla tra ristoratori e Governo, col ministro della Salute Roberto Speranza contrario ad allargare il numero dei posti, alla fine nel Governo è passata la linea morbida: massimo 8 commensali al chiuso, nessun limite all’aperto.Per quanto riguarda il confronto politico tra i partiti ormai è scontro aperto. Soprattutto nel M5S, in attesa che finisca la battaglia legale tra Movimento e Casaleggio, con quest’ultimo che proprio non vuol mollare gli elenchi degli iscritti bloccando la nomina di Giuseppe Conte a nuovo leader. Ormai nel M5S è una guerra all’ultimo sangue, con tutti che addossano alle altre fazioni la responsabilità di questa o quella trama. Ad esempio, tra le ‘voci’ si registra quella che parla di Giuseppe Conte all’opera per far cadere il Governo Draghi. In questo modo, spiegano gli strateghi della politica moderna, tutti saranno di nuovo costretti a fare i conti, stando ai numeri, con il M5S prima forza politica del Paese. Una grossa ‘balla’ confezionata ad arte dal giro Di Maio, ribattono i ‘grillini’ fedeli a Conte: “A noi risulta che Di Maio in questi ultimi giorni sta parlando con tutti… Renzi, Toti ed altri (non risulta il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro che, invece, domani avrà una faccia faccia proprio con Giuseppe Conte) a tutti fa capire che presto sarà di nuovo lui il Capo politico del Movimento. La sua strategia è abbastanza chiara: dopo la batosta elettorale delle prossime amministrative a ottobre sarà Conte il colpevole da rimuovere”. A quel punto, con Di Maio tornato al comando “il M5S si sposterà al centro dello schieramento politico insieme alle altre forze liberal-democratiche”. Si vedrà.Non naviga in acque tranquille il centrodestra, che unito proprio non è. Passano i giorni e ancora non c’è accordo sui candidati sindaci, anzi, ogni ora serve a bruciare i nomi finora proposti, come l’avvocato Michetti spinto da Giorgia Meloni a Roma che per chi sta seguendo la partita è ormai da archiviare. Di qui la forte irritazione soprattutto dalle parti di Fratelli d’Italia, con esponenti di primo piano che parlano di complotto da parte degli alleati, Lega e Forza Italia, per arrestare la marcia trionfale di Meloni come viene ormai certificata da tutti i sondaggi. In casa Lega si sta lavorando ventre a terra, con il ministro Giorgetti in testa, per cercare di portare il Carroccio dentro il Partito popolare europeo. A quel punto si lavorerà in Italia per creare una sorta di ‘Forza Lega’, frutto della fusione tra i due partiti, proprio per arginare e schiacciare all’estrema destra Fratelli d’Italia.Non va meglio nel Pd di Enrico Letta. Il segretario ogni giorno si trova una sorpresa non piacevole da affrontare. Non solo la lite a Bologna con minaccia di querela tra il candidato sindaco del Pd e quella di Italia Viva, ma pure in Calabria. Dopo aver costretto Nicola Irto, ben visto dal segretario, a rinunciare, le varie fazioni calabresi hanno confezionato per tutti i media il pacchetto Ciconte come nuovo candidato, anche con l’ok di Letta. Peccato che il segretario non ne sapesse nulla.

Sarà un’estate calda, il covid certo ne risentirà ma non gli altri virus che impazzano tra i partiti.

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