ROMA –  Un documento scritto con “approccio fortemente partecipato e multi-stakeholder” che “costituisce una peculiaritĂ della cooperazione italiana” e “consente di restituire la trasversalitĂ e multidimensionalitĂ con cui i diritti delle bambine, dei bambini e delle/degli adolescenti sono implicati nelle iniziative di cooperazione”. Sono queste, secondo il direttore Luca Maestriperi, le caratteristiche delle Linee guida sull’infanzia e l’adolescenza adottate questo mese dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics). Il testo, si legge nell’introduzione, è nato dalla consapevolezza che le attivitĂ della cooperazione allo sviluppo “non possono prescindere da un costante focus su bambine, bambini e adolescenti, che saranno il futuro di ogni societĂ e che, per questo, diventano protagonisti di sviluppo e contribuiscono alla costruzione di un mondo migliore”.Nel documento si menziona un composito quadro di riferimento sia a livello internazionale ed europeo che nazionale, che parte dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (Crc) e si articola, tra gli altri documenti, attraverso l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e il Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in etĂ evolutiva, senza dimenticare la Legge 125 sulla “Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo”.Nel testo si evidenzia inoltre la centralitĂ di un approccio “integrale” ed “ecologico”, basato sui diritti dei minori e “focalizzato sulle cosiddette 4P”: ‘Prevention of rights violation’, ‘provision rights’, ‘protection rights’ e ‘participation’.”Dobbiamo avere una visione sistemica e uno sguardo lungo, ricordare l’essenza dell’Agenda 2030 e investire in interventi multidimensionali che agiscano su piĂą fronti” evidenzia ancora Maestripieri in un editoriale pubblicato su Oltremare, web magazine di Aics, in occasione dell’uscita delle Linee guida.
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