Rateizzazione, sì dall’Eurostat

Una buona notizia per i professionisti arriva direttamente da Eurostat che ha risposto positivamente al quesito formulato da Luigi Marattin (Italia Viva) e Alberto Gusmeroli (Lega), sulla possibilità di procedere per competenza e, a costo zero per lo Stato, alla rateizzazione del secondo acconto previsto a novembre 2021 delle tasse, Irpef, Ires e Irap. Una vera e propria boccata d’ossigeno che giunge alla vigilia del periodo estivo e consente di redistribuire con maggiore elasticità i carichi fiscali. L’annuncio è stato confermato nel corso del Forum “Il virus non va in vacanza: le nuove varianti del Covid possono frenare la ripresa economica?”, organizzato dalla Cassa dei ragionieri commercialisti e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Alberto Gusmeroli (vicepresidente della  Commissione Finanze della Camera e promotore della proposta di legge per il dilazionamento dei pagamenti), Galeazzo Bignami (deputato di Fratelli d’Italia in Commissione Finanze a Montecitorio), Dario Damiani (senatore di Forza Italia e segretario Commissione Bilancio del Senato) e Francesco Laforgia (parlamentare di LeU e segretario di presidenza a palazzo Madama). 

Una notizia che può dare il via anche alla riforma più ampia del Fisco, attesa in Italia da 20 anni. 

“Il governo entro il prossimo 31 luglio presenterà legge delega per la riforma fiscale. Bisognerà conciliare la necessità di trovare i fondi per la spesa pubblica – ha sottolineato Antonio Moltelo, consigliere dell’Istituto Nazionale degli Esperti contabili – con la riduzione della pressione fiscale. Del resto il premier Mario Draghi ha detto che ‘non è il momento di prendere ma di dare’.  La Pandemia ci ha messo in una situazione di straordinarietà, ma adesso è giunto il momento di riportare la centralità delle decisioni alla Camera e al Senato”. 

Sulla necessità di ritornare al più presto alla ordinarietà si è espresso anche Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione della Cnpr): “Il Parlamento non può oltremodo essere confinato al ruolo marginale. I temi di semplificare in modo drastico e di riequilibrare il rapporto tra contribuente e fisco, devono essere affrontati coinvolgendo tutti. Ricordo che il direttore dell’AdE, Ernesto Maria Ruffini, ha segnalato circa 800 norme da abrogare. Nel 1974, periodo dell’ultima vera grande riforma, gli scaglioni erano 32 e si partiva dal 10 per cento fino ad arrivare a oltre il 50 per cento. Questo rendeva più progressivo il prelievo e più equa la distribuzione dei carichi fiscali”.

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