Spadoni al summit W20: “L’uguaglianza di genere non è problema solo delle donne”

ROMA – “In vista del Vertice dei Capi di Stato e di Governo del G20 è fondamentale definire una ‘road map’ comune per tutti i Paesi partecipanti per promuovere la partecipazione economica e l’imprenditorialità femminile. Ho impegnato il Governo in questo senso con una risoluzione votata all’unanimità in Commissione Affari esteri”. A dirlo è la vicepresidente della Camera dei Deputati, Maria Edera Spadoni, durante la conferenza stampa a Montecitorio ‘W20 – parità di genere ed empowerment femminile’ a cui hanno partecipato come relatrici Linda Laura Sabbadini Chair del W20, la Coordinator del W20 Elvira Marasco e la Sherpa del W20 Martina Rogato.

“Al momento il G20- sottolinea Spadoni- si trova ad avere la presidenza italiana, quindi è una grande opportunità per l’Italia ma è una grande opportunità anche a livello internazionale, perché ci troveremo a parlare con i ‘Grandi’ del mondo. È ovvio che all’interno del G20 sarà fondamentale parlare della questione femminile, del ‘gender gap’, della discriminazione e della lotta agli stereotipi. Questi sono temi purtroppo spesso messi in secondo piano e invece è necessario, soprattutto in determinati consessi, far sì che si parli di queste tematiche che devono essere affrontate perché in tutti i Paesi esiste la discriminazione di genere, in tutti i Paesi esiste la violenza di genere. È tema che non riguarda solo una particolare comunità ma riguarda il mondo intero. E finché ci sarà la discriminazione del 50% della popolazione mondiale è ovvio che ci saranno sempre delle perdite in termini di potenziale umano ma purtroppo anche in termini di vita”.

Nella risoluzione approvata due settimane fa in Commissione Esteri a Montecitorio, ricorda Maria Edera Spadoni, e che ha avuto l’unanimità dei gruppi, “si chiede che nelle dichiarazioni finali del G20 ci sia una ‘road map’ proprio per contrastare la discriminazione di genere, per incentivare il ‘women empowerment’ e anche per riuscire a migliorare le condizioni lavorative delle donne”.

La vice presidente della Camera sottolinea che “troppo spesso la questione femminile viene vista come un problema soltanto delle donne, ma non è così – osserva- la società è composta al 50% dalle donne e nel momento in cui abbiamo un Paese in cui ci sono discriminazioni e avvengono femminicidi e violenza il problema riguarda tutti, donne e uomini. Io ho sempre pensato che fosse fondamentale sensibilizzare anche gli uomini in questo e soprattutto far sì che non sia soltanto una questione ‘di nicchia’, ma una questione che riguarda metà della società. Un Paese con meno discriminazione è un Paese migliore e anche con un Pil e una produttività più alti”.

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