A Bologna la copertura vaccinale è all’84%. E ora l’Ausl punta al 90%

BOLOGNA – Mentre iniziano le somministrazioni delle terze dosi, l’Ausl di Bologna continua a macinare terreno con la campagna vaccinale. E ora punta al 90% di copertura per la popolazione. “È alla portata”, assicura il direttore generale Paolo Bordon, questa mattina a margine di una conferenza stampa in Cappella Farnese. “La campagna vaccinale sta andando bene- fa il punto Bordon- siamo ormai vicini all’84% di copertura con una dose. L’obiettivo di arrivare almeno all’85%, ma tenderemo ad avvicinarci al 90%, è fattibile e alla portata”. Anche la fascia dai 12 ai 19 anni “sta rispondendo bene- afferma Bordon- a ieri abbiamo il 73% di questa popolazione con almeno una dose”. Da ieri intanto ha aperto il punto vaccinale in Ateneo e altre iniziative col camper sono in programma in area metropolitana. “Cerchiamo di creare occasioni di incontro tra cittadini e professionisti per completare questa ultima parte della campagna”.

Pensare al vaccino per i bambini, invece, è ancora prematuro. “La discussione è in atto- sottolinea Bordon- se poi l’Aifa farà propri questi suggerimenti e la metterà come possibilità, il sistema sanitario si adeguerà e inizierà anche questo tipo di campagna. Ma per ora non è possibile”.

Nel frattempo sono partite le terze dosi ai soggetti fragili, che nell’area metropolitana di Bologna interessano potenzialmente fino a 14.000 cittadini. “La scelta che abbiamo fatto come sistema regionale è stata di una chiamata attiva nostra- spiega il direttore dell’Ausl di Bologna- non lasciando il cittadino protagonista di questa scelta. Noi chiamiamo le persone e le invitiamo ai punti vaccinali ospedalieri, dove sono seguiti”.

In questo momento, precisa Bordon, con la terza dose “siamo finalizzati ai fragili. Poi seguiremo le indicazioni che ci arriveranno dalla struttura commissariale per espanderla ad altri soggetti”. Al momento si parla infatti degli anziani over80 e del personale sanitario. Per i primi, spiegano gli addetti ai lavori, la sanità bolognese si dovrebbe attrezzare per fare le vaccinazioni direttamente nelle Rsa o a domicilio, con l’aiuto delle associazioni di volontariato, come è stato fatto nella prima parte della campagna vaccinale. Per le somministrazioni a medici, infermieri e agli altri operatori, invece, saranno sfruttati gli ospedali e le strutture sanitarie.

Diverso il discorso se, come appare ad oggi possibile, la terza dose verrà estesa a tutti gli anziani con più di 65 anni. In quel caso, si spiega, a Bologna si dovrà ricorrere a un nuovo hub in grado di fare 5.000-6.000 somministrazioni al giorno, in modo da completare questa appendice di campagna nell’arco di 10-15 giorni. I due hub principali, in Fiera e all’Unipol Arena, però non saranno più a disposizione per la ripresa delle manifestazioni sia espositive sia sportive. E quindi occorrerà trovare un nuovo spazio al chiuso in città abbastanza grande per poter consentire l’accoglienza e le varie operazioni necessarie alla vaccinazione.

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