Oltre 900mila morti e 5.800 miliardi di dollari, ecco il costo della ‘guerra al terrorismo’

Di Francesco Mazzanti

ROMA – La risposta militare degli Stati Uniti agli attentati dell’11 settembre ha causato la morte di un numero comprese tra le 897.000 e le 929.000 persone. Di queste, più di un terzo sono vittime civili (387.000). Le spese militari del governo di Washington, invece, ammontano a circa 5.800 miliardi di dollari. Le cifre sono riportate in uno studio pubblicato questo mese dai ricercatori dell’Istituto per gli affari pubblici e internazionali della Brown University di Princeton.

La cifra comprende le perdite dovute ai conflitti in Afghanistan (dal 2001 al 2021), in Iraq (dal 2003 al 2021), in Siria (dal 2014 al 2021) e in Yemen (dal 2002 al 2021). I ricercatori specificano che nel documento si registrano solo le vittime delle azioni di guerra: sono escluse le morti dovute alla mancanza di accesso al cibo, all’acqua o ad altri beni essenziali.

I militari statunitensi ad aver perso la vita nei conflitti dopo l’11 settembre sono circa 240.000, mentre il numero delle vittime degli eserciti nemici ammonta a 301.000. i dati raccolti dai ricercatori testimoniano, inoltre, che nei conflitti post 11 settembre sono morti 680 giornalisti, mentre sono 892 ad aver perso la vita tra i lavoratori delle ong.

La stima dei costi comprende invece le spese per le operazioni di guerra in Afghanistan, Pakistan, Iraq e Siria (la voce più ingente della spesa, 2.100 miliardi), quelle per la sicurezza interna nella lotta al terrorismo e i costi degli interessi sui prestiti legati alla guerra. Dal calcolo sono escluse le spese per l’assistenza umanitaria e per gli aiuti allo sviluppo. Inoltre, si stima che per l’assistenza medica e per le disabilità dei 4,5 milioni di veterani dei conflitti post 11 settembre il governo statunitense dovrà spendere entro il 2050 almeno 2.200 miliardi.

I ricercatori, inoltre, denunciano una mancanza di trasparenza e di chiarezza nella comunicazione dei dati sui costi delle operazioni di guerra da parte del governo. Una mancanza, questa, che dipenderebbe anche dalla suddivisione delle spese tra i vari dipartimenti di Stato.
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