Romani (Lega): “Mi candido per fare tornare Roma la Capitale della bellezza”

ROMA – Mamma, imprenditrice, cattolica, da sempre attiva nella realtà dell’associazionismo, nel mondo della cultura e del sociale. È questo il profilo di Maria Beatrice Romani, candidata per la Lega all’Assemblea capitolina in quella che è la sua prima avventura in politica. “Sono innamorata di Roma – ha dichiarato l’imprenditrice impegnata nella presentazione della sua candidatura organizzata a Villa Parco della Vittoria – sono nata a Roma, ho sempre vissuto qui e me ne sono innamorata fin da bambina quando la giravo a piedi con la testa sempre in su per ammirare i palazzi e i monumenti. Questa passione si è sviluppata sempre di più grazie agli studi classici che ho fatto, studiando la letteratura latina ho apprezzato la grandiosità dell’antica Roma”.

Laureata in giurisprudenza quando all’università ha intrapreso “gli studi giuridici e ho studiato il diritto romano ho capito quale fosse la grandiosità dei romani. Lo studio e la conoscenza mi sono serviti per amare ancora di più questa città”. Per questo il suo desiderio “è di far tornare Roma la Capitale della Bellezza, una città in cui sia bello lavorare, vivere e far crescere i nostri figli; vorrei che i romani fossero innamorati di Roma quanto lo sono io, ma lo potranno fare solo nel momento in cui si renderanno conto di quanto sia bella questa città. Vivere a Roma non è come vivere in qualunque altra città del mondo, è un privilegio e dobbiamo essere riconoscenti a questa città per l’opportunità che ci offre”. Non è un caso infatti se nel suo programma si prevedono dei corsi extracurriculari rivolti “ai giovani romani per capire quali sono le radici, le identità che sono insite nell’idea di Roma per poter sviluppare il loro senso civico”.

E così ha deciso di mettersi in gioco e si candida con la Lega perché “mi ha dato questa opportunità di mettermi a servizio soprattutto dei giovani, perché credo molto nelle potenzialità delle giovani generazioni”. Due sono le proposte forti del suo programma: la riqualificazione del Tevere e il decoro. “Quella del Tevere è una battaglia che mi sono un po’ intestata – spiega Romani – il Tevere, luogo identitario, da troppi anni abbandonato all’incuria e al degrado per la mancanza di visione dell’amministrazione. Il primo intervento – prosegue l’imprenditrice romana – è quello di dragarlo, per bonificare argini e fondo. Ma occorre anche rendere il nostro fiume più sicuro. Da qui la mia proposta: un sistema di droni e sensori IoT, Internet of Things, che consentirà di costruire modelli digitali al fine di valutare la situazione dei luoghi, l’impatto delle attività illegali, come le discariche abusive, l’aggressione della vegetazione infestante, la presenza di agenti inquinanti nell’aria. È l’internet degli oggetti intelligenti, la filosofia su cui si basano anche le smart cities. Da riprendere applicandola al fiume di Roma. Una proposta che nasce dall’idea di portare nel mondo digitale gli ‘oggetti’ della nostra esperienza quotidiana. Del resto, negli ultimi anni le tecnologie IoT si sono moltiplicate e sviluppate, così come si sono profondamente evoluti i numerosi ambiti applicativi. Il Tevere coniugato con il futuro può tradursi in una risorsa reale, da sfruttare per il benessere della città e dei cittadini, per diventare volano di un’economia circolare in grado di fare la differenza. Sicurezza e tecnologia insieme. Una sfida per ridare un volto al fiume di Roma”.

E poi il tema del decoro. “Non può continuare ad esistere il ‘Far West’ dei monopattini in città – aggiunge Romani – la cui assenza di regolamentazione ha prodotto due tragedie e innumerevoli incidenti sulla pelle dei nostri giovani. Lo dico e lo ribadisco a chiare lettere prima da mamma che da candidata: servono regole per contrastare il fenomeno. Regole da far rispettare, pena contravvenzioni. Va previsto un patentino per i minorenni (14-18 anni), e, in caso di noleggio, le società di sharing mobility devono preventivamente verificare che l’utente abbia i requisiti anagrafici richiesti. Va eliminata la sosta selvaggia che assedia ogni angolo dell’Urbe creando disagi e insicurezze quotidiane”. Romani inoltre propone di portare a Roma la sede dell’Eacea, l’Agenzia per la Cultura dell’Unione Europea. Un’agenzia in grado di collaborare con le principali istituzioni culturali di tutti gli Stati membri, con lo scopo di riportare le radici mediterranee, romane e cristiane al centro della nuova Unione.

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