Le pensioni agitano il governo

Il governo ha approvato ieri il Dpb, il Documento programmatico di bilancio, che è stato subito inviato a Bruxelles (in ritardo di 4 giorni rispetto al termine del 15 ottobre), ma non sono stati ancora sciolti tutti i nodi della manovra 2022, tanto che il disegno di legge di Bilancio verrà approvato tra qualche giorno, anche qui in leggero ritardo sul termine del 20 ottobre. Con il Dpb è stata definita l’entità della manovra, 23 miliardi, e la ripartizione delle risorse. Ventitre miliardi che saranno coperti grazie alla crescita del Pii superiore al previsto, che ha indotto il governo ad aumentare il deficit 2022 dal 4,4% al 5,6%. Fisco e bollette La fetta maggiore andrà al fisco: 9 miliardi, di cui 2 già stanziati con la precedente legge di Bilancio e 7 aggiuntivi. Nel 2022 verrà infatti anticipata parte della riforma che entrerà a regime nel 2023 con i decreti del governo che attueranno la delega approvata di recente dal Consiglio dei ministri. Dei 9 miliardi, uno servirà per calmierare le bollette di luce e gas. Inoltre, verranno ancora rinviate, di un anno, sugare plastic tax. Sarà ridotta dal 22 al 10% l’Iva sugli assorbenti (tampon tax). L’anno prossimo ci sarà quindi un primo alleggerimento del prelievo sulle persone fisiche, in particolare sul ceto medio, e sulle imprese per complessivi 8 miliardi, ma il mix degli interventi non è ancora definito perché nella maggioranza ci sono posizioni diverse. Cosi come su altri due capitoli: le pensioni e il Reddito di cittadinanza Le riserve della Lega Differenze che sono emerse ieri mattina nella cabina di regia a Palazzo Chigi presieduta da Mario Draghi. Qui il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha illustrato ai ministri capidelegazione e ai responsabili economici dei partiti della maggioranza le linee guida del Dpb. E ha preso nota delle numerose richieste. La Lega, in particolare, si è messa di traverso sull’ipotesi affacciata da Franco di sostituire Quota 100 (pensione anticipata se si hanno 62 anni d’età e 38 di contributi), che scade il 31 dicembre, con un canale di pensionamento meno favorevole: Quota 102 nel 2022 e Quota 104 nel 2023. La contrarietà del Carroccio, già manifestata dal ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, durante la riunione della cabina di re gia, è stata confermata nel pomeriggio in Consiglio dei ministri dove la Lega ha appunto espresso una «riserva politica» sul punto. Sul quale quindi continuerà il braccio di ferro fino al varo della legge di Bilancio. Stretta sul Reddito Qualche dispiacere Franco lo ha riservato anche al Movimento 5 Stelle, perché ha spiegato che, attraverso l’introduzione di criteri più stringenti sulla concessione del Reddito di cittadinanza e il rafforzamento delle condizionalità si taglierà la spesa prevista nel 2022, allineandola a quella del 2021. Stop al bonus facciate La manovra, ha confermato Franco, sosterrà la crescita e per questo sono previsti 3 miliardi per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e il rifinanziamento fino al 2025 di Industria 4.0, ma con aliquote un po’ ridotte. Così come saranno prorogati i vari ecobonus edilizi, tranne il bonus facciate del 90%. Il Superbonus del 110% sarà prorogato al 2023, ma limitatamente ai condomini e agli Iacp (case popolari). Poi scenderà al 70%. Sarà rafforzata la garanzia a sostegno dell’acquisto della prima casa per i giovani. Ancora da definire la riforma degli ammortizzatori sociali. La Cigo (cassa integrazione ordinaria), verrà estesa alle piccole imprese dei servizi e sarà rafforzata la Naspi, cioè l’indennità di disoccupazione: la riduzione del 3% al mese scatterà dopo 6 mesi anziché 4. Diverrà strutturale il congedo parentale obbligatorio di io giorni per i padri. Il Corriere della Sera tutto dovrà fare i conti con risorse limitate perché, tra l’altro, bisognerà anche rafforzare la Sanità; 2 miliardi in più per vaccini e farmaci e 2 per il fondo sanitario. Saranno rese strutturali 12 mila borse di studio annue di specializzazione per i medici. Le richieste dei partiti Soddisfatto il Pd: «L’impianto della manovra è molto convincente. Gran parte delle scelte riflettono le priorità da noi indicate», dice il responsabile economico, Antonio Misiani. Forza Italia e Italia viva chiedono di aumentare il taglio delle tasse. La ministra della Famiglia, Elena Bonetti (Iv), ha proposto in particolare di ridurre i contributi sul lavoro femminile. La sottosegretaria all’Economia, Cecilia Guerra (Leu), ha chiesto tra l’altro di prorogare «opzione donna» (Franco non ne ha fatto cenno) per consentire alle lavoratrici di andare in pensione prima e di rafforzare il fondo per gli affitti.

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