Corsa contro il tempo per intervenire sul secondo acconto

E’ corsa contro il tempo per procedere alla rateizzazione del secondo acconto del pagamento delle tasse. Un provvedimento che consentirebbe di dare ulteriore respiro ai contribuenti. Non solo alle imprese, molte delle quali subiscono ancora l’effetto devastante della contrazione economica scaturita dall’emergenza sanitaria legata al Covid 19, ma anche ai professionisti e agli autonomi, ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Con un corollario importante relativo alla possibilità di ridurre in modo cospicuo, se non proprio di eliminare del tutto, la ritenuta d’acconto. La finestra utile per poter raggiungere questo obiettivo, secondo quanto riportano i proponenti della proposta di legge, è quella compresa tra il 17 e il 31 dicembre prossimo. Anche se restano ancora alcune perplessità da superare per arrivare a un’approvazione della proposta. In primis la situazione delle casse dello stato e in secondo luogo una manifestazione chiara della volontà del governo Draghi di dare attuazione a questa ipotesi. Su questi temi sì è sviluppato un appassionato dibattito tra professionisti, parlamentari e rappresentanti del governo nel corso del webinar “Irpef, tra acconti saldi e proroghe una proposta per semplificare” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Alberto Gu· smeroli (Lega) vicepresidente della commissione Finanze della Camera dei deputati, Gilberto Pienotto Fratin (Fi), viceministro per lo Sviluppo Economico e Luigi Marattin (Iv), presidente della Commissione Finanze della Camera. Il parere dei professionisti è stato espresso da Antonio Moltelo (consigliere dell’Istituto nazionale degli Esperti contabili) e Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione della Cnpr): “Dalla lettura del disegno legge delega Draghi sulle deleghe prospetta una riforma fiscale epocale, almeno sulla carta. Ci sarà spazio per la proposta di rateizzare i versamenti delle imposte a saldo e in acconto nonché l’abolizione della ritenuta d’acconto sui compensi dei lavoratori autonomi? Sarà possibile portare avanti questo disegno di legge? I lavoratori indipendenti sono soggetti ad un esborso importantissimo tant’è che ci si trova ad essere ricchi il 31 ottobre e molto poveri il 31 dicembre. Vogliamo dare un input. Quest’anno, come tutti gli altri, alla fine di luglio l’Agenzia delle entrate ha emanato una circolare in materia di oneri deducibili. Questa presentazione ha provocato lo slittamento del pagamento di redditi e imposte, tant’è che il rateizzo del saldo e del primo acconto è avvenuto in maniera quantomeno bizzarra, ovvero una prima rata si pagava il 1° settembre e un’altra il 12, quindi non è stato rateizzato proprio nulla. Sarebbe possibile inserire un silenzio fiscale nei 60 giorni precedenti alle dichiarazioni e ai pagamenti? Una norma che somiglia al silenzio elettorale e che non comporti slittamenti, ritardi o accumuli”.