Taglio Irap, tutti d’accordo

La previsione di otto miliardi di euro per la riduzione della pressione fiscale , nel testo approvato in Consiglio dei ministri sulla legge di bilancio, è sicuramente una delle notizie piĂą attese da imprese e famiglie italiane dopo la drammatica crisi economica causata dall’emergenza Covid-19. Una manovra complessiva di circa trenta miliardi che, dunque, destina un quarto delle risorse per rivedere gli scaglioni Irpef e per mettere mano al taglio dell’Irap. La parola passa adesso alle commissioni di Camera e Senato per l’approvazione finale in aula. Tutti d’accordo a mandare in soffitta l’imposta regionale sulle attivitĂ  produttive come è emerso dal dibattito che si è sviluppato nel corso del webinar «Taglio all’Irpef e riordino delle detrazioni: una legge di bilancio per la ripresa?» organizzato dalla Cassa nazionale di previdenza dei Ragionieri ed Esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca che ha visto protagonisti i parlamentari presentì nelle com missioni fìnaze dì Montecitorio e Palazzo Madama; Stanislao Dì Piazza (M5s), Ylenia Lucaselli (Fratelli d’Italia), Silvia Covolo (Lega) e Carlo Giacometto (Forza Italia). L’opinione dei professionisti è stata espressa da Claudio Cavallo (consigliere dell’Istituto nazionale degli esperti contabili); «Una delle novitĂ  piĂą importanti della nuova manovra dì bilancio sono gli otto miliardi di euro per la riduzione delle tasse. Le aliquote Irpef potrebbero subire una profonda revisione attraverso la riduzione degli scaglioni intermedi. A goderne sarebbe un italiano su cinque. Il taglio Irap è argomento delicato. Un’imposta istituita nel ’97 il cui gettito ha il fine di finanziare la spesa sanitaria delle regioni e grava sulle imprese ad alta intensitĂ  di manodopera che pagano anche in presenza di perdita di esercizio. Sarebbe ora di intervenire su questa imposta decisamente iniqua» . Anche per Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione della Cnpr): «Non si può che gioire se in manovra finanziaria è contenuto il taglio delle imposte. In termini assoluti se il gettito complessivo della pressione le è pari a 500 miliardi e il taglio è di 8 mid circa parliamo di un intervento che sta nell’ordine dell’1,5%. Poi vedremo se le forze politiche riusciranno a trasformare questo taglio in cose concrete con misure specifiche per imprese e famìglie. Quella dell’Irap è una vexata questio. Imposta odiosa che non colpisce gli utili ma i costi del personale e sì paga anche in caso di perdite. E’ limitatamente deducibile risultando quindi un’imposta sull’imposta. Va ripensata in modo tale da non essere piĂą un peso sulle imprese costrette a pagarla anche se in perdita».

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