ROMA – “Punire degli studenti perchĂ© lottano è assurdo, perchĂ© se gli studenti hanno deciso di lottare, hanno deciso di lottare per un futuro migliore, per una scuola migliore, e di questo ne giovano tutti quanti”. Nonostante il grave procedimento disciplinare che si è abbattuto su di lui, e che rischia di costargli la promozione, Cristian, studente dell’ultimo anno dell’IIS ‘Pirelli’ di Roma, rivendica con orgoglio – e col sorriso negli occhi – di aver preso parte all’occupazione del suo istituto, lo scorso dicembre.
Un’occupazione durata 4 giorni, “con rivendicazioni politiche chiare”, per la quale gli verranno presto notificati 16 giorni di sospensione senza obbligo di frequenza. La punizione piĂą grave delle tante che stanno piombando sugli studenti e le studentesse che hanno preso parte all’ondata di occupazioni degli ultimi mesi. “Contando 5 giorni a settimana, verrò allontanato da scuola per tre settimane e un giorno, simpatico anche il dettaglio di questo giorno in piĂą- ironizza- verrò quindi escluso da scuola per quasi un mese, senza alcuna finalitĂ educativa”.
Come se non fossero bastati due anni di pandemia, a tenere lontani gli studenti dalle loro scuole. Lo ricorda, Cristian, in un messaggio di ringraziamento rivolto a tutti i suoi compagni che, in questi giorni, stanno manifestando la loro solidarietà . “La pandemia sicuramente ci ha allontanato, ci ha obbligato a stare divisi e ancora portiamo gli strascichi di ciò che è stato, ancora giustamente non possiamo vederci in faccia completamente- scrive in un post su Instagram- ma fortunatamente gli occhi rimangono scoperti. Gli occhi spesso parlano molto di più della bocca e ne siamo tutti consapevoli. Durante l’occupazione ho visto gli occhi dei miei compagni pieni di luce, pieni di voglia di riscatto e questo ha motivato tutti noi a continuare la nostra lotta, me per primo”.
Secondo Cristian, i 16 giorni di sospensione sono la conseguenza diretta del “clima repressivo instaurato dalle nostre istituzioni, perchĂ© ci ricordiamo bene la circolare in cui Pinneri, il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, invitava tutti i dirigenti a denunciare e attuare delle pesanti conseguenze” su chi aveva scelto l’occupazione come forma di protesta.
Sono tanti, a suo dire, i docenti del ‘Pirelli’ contrari a questo provvedimento, “però mi chiedo, cosa stanno facendo questi professori? Come stanno dimostrando la loro solidarietĂ ? Come si stanno dissociando da questo gesto?- si domanda- PerchĂ© è troppo facile dire di non essere d’accordo e poi lasciare andare tutto così”. A quest’approccio che considera ipocrita, Cristian oppone la sua convinzione: “Forse dobbiamo tutti imparare a combattere per un futuro migliore- dice- che si parta dalle piccole cose, per arrivare a quelle piĂą grandi”.
“Perderò 16 giorni di scuola nell’anno più importante di tutti- conclude con amarezza nel suo post di ringraziamento- Eppure non mi arrenderò, vedere il sostegno di così tanti studenti e realtà mi ha ricordato il perché non bisogna mollare. Grazie ragazzi, non saremo mai soli”.
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