Semplificazione senza paura

Basterà il Pnrr da solo a dare l’impulso determinante per la ripresa dell’economia in Italia senza procedere alle riforme che da anni il Paese attende su fisco, giustizia e, soprattutto, pubblica amministrazione? Questi i temi dibattuti nel corso del webinar «Un macigno sulla p,.a.: il peso delle responsabilità. Non si semplifica se dirigenti hanno paura di firmare » promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Catello Vitiello (già presidente della Commissione Giustizia della Camera e parlamentare di Italia Viva), Gianluca Cantala messa (deputato della Lega in Commissione Finanze a Montecitorio), Vincenzo Presutto (senatore del M5s in Commissione Bilancio di Palazzo Madama) e Galeazze Bignami , (parlamentare di Fratelli d ‘ Italia nella Commissione Finanze della Camera dei Deputati). Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Claudio Cavallo (commercialista e revisore legale dell’Odcec Cuneo) e Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione della Cnpr): «II tema delle semplificazioni deriva dalle tante sollecitazioni emerse nel corso dei forum e degli incontri tecnici. Ci troviamo di fronte a un vero e proprio mantra. Tuttavia di semplificazioni si parla dal 2012 a far data dal quale ogni anno è stato licenziato un testo diverso. Il risultato è stato un affastellarsi di norme che frena la ripartenza deiritalia e la sua concorrenzialità con i competitor europei e mondiali, alimentando il fenomeno della burocrazia difensiva per la quale non facendo non si corrono rischi. Lo ‘sport’ principale – hanno evidenziato – sembra essere diventato quello di chiedere pareri infiniti prima di decidere e poi rimandare; non fare nulla senza esplicite direttive superiori per evitare di incorrere nelle trappole della iperproduzione di regole che generano innumerevoli rischi di errori e violazioni. Pensiamo alle incredibili vicissitudini del codice degli appalti: nel 2016 il legislato re promulgò questo testo unico composto da 222 articoli. Ad oggi ha già subito 818 modifiche. Il solo articolo 36 è stato modificato già sedici volte, quattro in un solo anno. E ‘ ovvio che l’operatore della p.a. resti ‘congelato’ dal timore di incorrere in violazioni di legge preferendo non adottare alcun provvedimento. L ‘ Italia è malata di burocrazia. Lo sforzo enorme che va fatto è quello di riportare il significato di questo termine, oggi dispregiativo, al suo significato originale: una organizzazione di persone e risorse destinata all’ottenimento di fini condivisi». Pensiamo al codice degli appalti: nel 2016 il legislatore promulgò questo testo unico composto da 222 articoli. Ad oggi ha già subito 818 modifiche

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