Inps: in cinque anni boom di lavoratori autonomi

Aumentano i lavoratori autonomi e diminuiscono lievemente quelli con rapporti di collaborazione, soprattutto per effetto di una serie di interventi legislativi. È questo il quadro fornito dall’osservatorio sui lavoratori parasubordinati dell’Inps, relativo al quinquennio 2015-2020. L’istituto registra una flessione per i collaboratori, meno 1,7%, e aumento dei professionisti, più 29,6%. L’Inps spiega che con “professionisti” si intendono i lavoratori che esercitano per professione abituale, anche se in modo non esclusivo, un’attività di lavoro autonomo, versando da sé i propri contributi. I collaboratori sono coloro che svolgono un’attività di collaborazione coordinata e continuativa, rispetto alla quale il versamento dei contributi è effettuato dal committente. In particolare per i collaboratori i dati annotano una forte riduzione dal 2015 al 2016 (meno 17,4%), una stabilizzazione nel 2017 (più 0,1%), un incremento tra il 2017 e il 2018 (più 2,4%), una lieve crescita tra il 2018 e il 2019 (più 0,8%) e di nuovo una riduzione tra il 2019e il 2020 (meno 1,7%). Le variazioni, spiega l’Inps, sono dovute sia alle dinamiche del mercato del lavoro sia a interventi del legislatore. Innanzitutto, la riforma Fornero che ha introdotto restrizioni sulle collaborazioni coordinate e continuative; successivamente, il Jobs Act che nel settore privato ha limitato le collaborazioni a quelle “a progetto”, lasciando sopravvivere le collaborazioni coordinate e continuative solo in ambito pubblico. Un effetto sugli andamenti del numero di collaboratori e professionisti, inoltre, è dovuto anche alle continue variazioni delle aliquote di contribuzione. Il 47,7% dei collaboratori risulta essere esclusivo e mono-committente. Il reddito medio è di 23.720 euro per i collaboratori e di 15.537 per gli autonomi. Tuttavia, il reddito medio delle donne collaboratrici è poco più della metà di quello dei collaboratori uomini, con 15.688 euro annui a fronte di 28.398. La quota di donne è diminuita nella tipologia dei collaboratori, mentre è aumentata in quella dei professionisti: nel 2015 erano il 39,1% tra ¡collaboratori e il 41,9% tra i professionisti; nel 2020 tali valori sono rispettivamente 36,8% e 45,3%. Per quanto riguarda l’età, nel periodo 2015-2020 sono diminuiti del 14,1% gli under 30, del 5,9% i lavoratori tra i 30 e i 59 anni, mentre per quelli da 60 in poi si è avuta una lieve crescita (più 2,4%). Per i collaboratori si registra una continua crescita del reddito medio, mentre per i professionisti si registra una lieve riduzione fino al 2017, una lieve ripresa nel 2018 e nel 2019 (introduzione della fiat tax) e una consistente diminuzione nel 2020, ascrivibile agli effetti della pandemia.

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