Roma, in Campidoglio presentata la sfida della ‘Città dei 15 minuti’

ROMA – Una Roma a misura del cittadino, più innovativa, sostenibile ed inclusiva. È questa la sfida della ‘Città dei 15 minuti’, il piano di sviluppo della città proposto dall’urbanista franco-colombiano della Sorbona Carlos Moreno, che l’amministrazione di Roberto Gualtieri ha scelto come modello da applicare alla trasformazione urbanistica della Capitale. Un modello virtuoso che è stato presentato con un grande convegno in Campidoglio dal titolo ‘Roma a portata di mano: la città dei 15 minuti’, con la partecipazione, fra gli altri, del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessore al Decentramento e Città dei 15 minuti Andrea Catarci, l’ideatore del modello Carlos Moreno, le assessore di Milano e Barcellona, e Andrea Modica Bosinco, manager di IZILab, azienda che si è occupata di realizzare per il Comune di Roma le prime mappe della ‘Città dei 15 minuti’.

“Quello di oggi è un convegno importantissimo su un tema per noi strategico, con un orizzonte internazionale fondamentale – ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri collegandosi da remoto – il modello della ‘Città dei 15 minuti’ permette di rendere concrete le tre grandi sfide che sono al centro delle politiche urbane a livello internazionale: sostenibilità, innovazione e inclusione. Un modello che rappresenta una grande opportunità per Roma, che soffre di una distribuzione fortemente disuguale dei servizi e delle condizioni economiche. La nostra città copre infatti una superficie amplissima, con una densità fortemente disomogenea e un tessuto urbano frammentato. È indispensabile lavorare per fare in modo che tutti i cittadini abbiano le stesse possibilità di accesso alla mobilità pubblica, ai servizi amministrativi, educativi e sanitari”.

La ‘Città dei 15 minuti’ si basa sul raggiungimento di obiettivi strategici di prossimità e sostenibilità: una città in cui i servizi principali sono a portata di mano, entro 1.250 metri dalla residenza di ogni cittadino, uno spazio che può essere percorso in circa 15 minuti a piedi o in bicicletta. “Roma è una città unica al mondo, che però ha bisogno di riguadagnare vivibilità, e una dimensione a misura di cittadino e di cittadina – ha commentato l’assessore Andrea Catarci – La ‘Città dei 15 minuti’ è un modello di città della contemporaneità, in cui l’innovazione renda più facile la vita di tutti i cittadini, da quelli che abitano dentro le Mura Aureliane a quelli che abitano nei territori più lontani dalla città. Una città della prossimità, in cui si realizzano i servizi dove mancano, ripartendo dalla tante esperienze positive che già ci sono e mettendole in rete”. Si tratta anche di un modello basato sul decentramento, “in cui i 15 Municipi, da propaggini ibride del Campidoglio come sono ora, diventino organi di governo locale a tutto tondo”, ha aggiunto l’assessore.

Per realizzare tutti questi ambiziosi obiettivi è indispensabile partire dalla ricognizione dei servizi attualmente presenti sul territorio. Per questo IZILab, la divisione digitale di IZI SpA, ha realizzato per il Comune di Roma una serie di mappe interattive che rappresentano il livello di accessibilità dei servizi, quali la mobilità, l’istruzione e la salute della città di Roma. Dal 5 aprile sul sito di IZILab saranno visibili le cartine dinamiche sulle quali ogni cittadino potrà verificare il livello di accessibilità, sia nel proprio quartiere sia nello spazio più ridotto della sua zona. E potrà anche mettere a confronto le varie aree all’interno dello stesso quartiere.

“Una città viva è una città costruita sulle necessità delle fasce di età più giovani. Se uno spazio urbano rende vivaci e interconnesse tutte le sue periferie e le trasforma in nuove centralità, riduce le disuguaglianze, aumenta le opportunità, e rafforza le possibilità di crescita economica del territorio – ha commentato Andrea Modica Bosinco, manager di IZILab – Le mappe che abbiamo realizzato evidenziano come i servizi essenziali, quali la mobilità su ferro, l’istruzione e la sanità siano molto distanti se non addirittura assenti in diversi quartieri della Capitale, creando grandi disagi, occasioni di formazione mancate, fuga dalla città. Come cittadino vorrei che il governo capitolino si concentrasse esattamente nel ‘connettere’ anche queste zone all’interno della rete dei servizi essenziali, realizzando uno spazio urbano ‘a portata di piede’, partecipato, vivo”.

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