Il commento di Roberto Reali.
“Con questa riforma potremmo parlare di diritto liquidatorio e non più fallimentare viste le modifiche di approccio alla materia. Nonostante sia stata preceduta da vari studi e lavori preparatori per colmare una notevole ‘vacatio legis’, solamente l’applicazione pratica ci consentirà di capire le problematiche che investono sia gli imprenditori, che non dovranno più avere paura delle procedure concorsuali, che degli operatori del diritto. Negli Usa l’imprenditore fallito è considerato come uno che dagli errori nell’esercizio dell’impresa può iniziare una nuova attività. E’ questa l’ottica nella quale si pone la nuova normativa. Tuttavia lo scarso numero di richieste presentate in Tribunale denotano il fatto che gli stessi imprenditori devono entrare nell’ottica di questa nuova visione della materia. Con alcune perplessità: i costi della procedura di allerta, sui quali bisogna riflettere, e la posizione di terzietà del giudice alla luce della nuova attribuzione sulla valutazione della fattibilità economica del concordato”.