Brasile, i nativi confermano: “Phillips e Pereira sono stati uccisi”

ROMA – L’esperto di popoli originari Bruno Pereira e il giornalista britannico Dom Phillips, scomparsi 11 giorni fa nel cuore dell’Amazzonia brasiliana, sono stati uccisi e i loro corpi sono stati ritrovati: a comunicarlo, dopo giorni di annunci e smentite da parte delle autoritĂ  del Brasile, è stata la UniĂŁo dos Povos IndĂ­genas do Vale do Javari (Univaja), principale organizzazione nativa della zona dove è avvenuto quello che sembra essere un duplice omicidio.

Per la morte dei due uomini sono stati arrestati due pescatori. Stando a quanto riporta un giornale online di inchiesta della regione, Amazonia Real, uno degli arrestati, Amarildo da Costa de Oliveira, avrebbe giĂ  confessato l’omicidio, dando informazioni su dove ritrovare i resti dell’esperto di nativi e del cronista. La ricostruzione che ha fornito questa testata, che cita fonti di polizia e native, anonime, non è stata per adesso confermata da Univaja.L’organizzazione invece, che rappresenta sei popoli originari della regione e le comunitĂ  isolate, quelle cioè che non hanno mai avuto contatti costanti con la societĂ , ha affermato che i cadaveri delle due persone sono stati ritrovati ieri, avvolti in dei sacchi. Questa comunicazione è giunta quindi a conferma di quanto affermato dalla Polizia federale, che aveva reso noto di aver trovato corpi che potevano essere dei due uomini scomparsi in mezzo alla foresta, nei pressi di Atalaia do Norte, cittĂ  al confine col PerĂą.

Stando alle informazioni comunicate alla stampa nei giorni scorsi la localitĂ , nello Stato orientale di Amazonas, era la meta finale del percorso lungo il quale sono scomparsi Phillips e Pereira, che avevano fatto perdere le loro tracce dopo aver lasciato la comunitĂ  di Ribeirinha SĂŁo Rafael.Nel suo comunicato Univaja ha espresso solidarietĂ  alle famiglie delle vittime e ha ringraziato sia la sua equipe di vigilanza, la Evu, che ha guidato le ricerche delle due persone uccise, che una brigata dell’esercito che ha collaborato e scortato i nativi.

L’uccisione di Phillips e Pereira è stata definita inoltre un “omicidio politico”, in quanto entrambi erano difensori dei diritti umani e sono morti “mentre svolgevano delle attivitĂ  a beneficio” dei nativi e del loro “diritto alla terra”.Univaja ha quindi esortato forze di sicurezza e governo ad ampliare le indagini andando oltre i due pescatori arrestati e approfondendo le ricerche su “un sistema di pescatori abusivi legati al narco traffico che pescano illegalmente nelle terre indigene, vendendo i loro prodotti ai municipi vicini”.

Phillips era un cronista freelance, storico collaboratore del Guardian, viveva in Brasile ed era sposato con una donna brasiliana. Pereira, ritenuto uno dei massimi esperti non nativi della Valle do Jacari, lavorava per l’ente governativo di tutela dei popoli originari, la Fundação Nacional do ĂŤndio (Funai). I due si trovavano in Amazzonia per fare delle ricerche e delle interviste alle comunitĂ  della regione, snodo cruciale di varie reti di contrabbando e del traffico internazionale di stupefacenti.

La scomparsa dei due uomini ha provocato un’ondata di mobilitazione, soprattutto sui social media. Numerose organizzazioni hanno chiesto di fare chiarezza sull’omicidio di Phillips e Pereira e piĂą in generale sugli omicidi di attivisti e nativi in Amazzonia.
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