Commercialisti: semplificazioni ok, ma serve di più

Ulteriori semplificazioni in materia di tenuta dei registri contabili, società tra professionisti e bonus edilizi. In generale, un impianto nel complesso positivo, ma che deve essere integrato in Parlamento con misure che rendano il provvedimento più organico. È il giudizio sul decreto semplificazioni del Consiglio nazionale dei commercialisti, che ieri è intervenuto in audizione presso le commissioni bilancio e tesoro della Camera dei deputati. Il Cndcec è stato rappresentato da Salvatore Regalbuto, consigliere nazionale delegato alla fiscalità. Sulla tenuta e conservazione dei registri contabili con sistemi elettronici, Regalbuto spiega che la proposta della categoria è quella di «esplicitare l’ambito applicativo della nonna di semplificazione, così da superare alla radice i dubbi interpretativi emersi sul piano applicativo e le conseguenti paradossali difficoltà che ne conseguono». Per quanto riguarda, invece, le società tra professionisti, l’obiettivo dei commercialisti è quello di «garantire alle operazioni straordinarie che interessano i soggetti che svolgono attività di lavoro autonomo lo stesso principio di neutralità fiscale previsto per le attività imprenditoriali». Sempre in materia di Stp, la categoria ritiene vada previsto «un regime opzionale per la determinazione del reddito secondo il criterio di cassa». Infine, la proposta sul sisma bonus è quella di «superare l’interpretazione restrittiva dell’Agenzia delle entrate, secondo cui la tardiva presentazione dell’asseverazione ad inizio lavori determina sempre un effetto preclusivo del diritto a beneficiare dell’agevolazione, allineando tale effetto preclusivo al termine di 90 giorni dalla fine dei lavori che caratterizza anche la disciplina relativa all’Ecobonus». Sempre in materia di bonus edilizi, la categoria propone «una procedura per l’annullamento delle comunicazioni per l’opzione cessione del credito/sconto in fattura».