Casse, spunta l’ipotesi «indirizzo» sugli investimenti

Per placare la bagarre creata in pochi giorni intorno all’idea di rispolverare un decreto investimenti per le Casse previdenziali, spunta l’ipotesi che il ministero dell’Economia si possa limitare a dettare agli enti previdenziali delle «disposizioni di indirizzo». La novità è contenuta in un emendamento al decreto sulle Semplificazioni fiscali, che all’articolo 26 prevede che «entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con con il ministero del Lavoro e sentita la Covip detta disposizioni di indirizzo in materia di investimento delle risorse finanziarie degli enti», oltre che «dei conflitti d’interesse e di banca depositaria, di informazioni nei confronti degli iscritti, nonché sugli obblighi relativi alla governance degli investimenti e alla gestione del rischio». Non solo. Nello stesso emendamento a firma di onorevoli della Lega, tra cui Claudio Durigon, Alberto Luigi Gusmeroli e Giulio Centemero, è anche previsto che «entro sei mesi dall’adozione del decreto, gli enti previdenziali adottino regolamenti interni», sottoposti poi a procedura di approvazione. L’intenzione sembra essere quella di arrivare ad un compromesso tra à esigenza di dettare regole più omogenee sugli investimenti delle casse previdenziali che raccolgono oltre 1,5 milioni di professionisti, con un patrimonio investito di oltre 100 miliardi e la volontà di preservare l’autonomia decisionale degli enti che con due leggi, dei 1994e poi del 1996, sono state privatizzate. L’ipotesi che venisse rispolverato il decreto investimenti per le casse previdenziali, fermo al ministero dell’Economia da oltre un decennio, in pochi giorni, ha dei resto sollevato un vespaio polemiche nonostante il testo prevedesse qualche ritocco rispetto a quello pre cedente, ammorbidendo la presa. Il pericolo principale, hanno subito sottolineato gli enti, era proprio quello di mettere a rischio il principio che si tratta di enti privati. Un tema su cui, nel 2017, si è pronunciata anche la Corte Costituzionale, ribadendo l’autonomia operativa delle Casse e rifiutando l’automatica applicabilità agli enti previdenziali delle norme previste per la pubblica amministrazione. L’emendamento dei deputati della Lega non è tra l’altro l’unico presentato al decreto Semplificazioni in tema di investimenti della Casse. Un altro, a firma del deputato dì Forza Italia, Andrea Mandelli, identico nei contenuti, ipotizza lo stesso scenario di «disposizioni di indirizzo in materia di investimento delle risorse finanziarie degli enti» e di successivi regolamenti interni della casse.

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