Casini: “Prendere la tessera del Pd? Non lo escludo”

BOLOGNA – Dopo aver partecipato alle Feste dell’Unità e aver cantato Bella Ciao (“Non dovrebbe imbarazzare nessuno”), Pierferdinando Casini è forse pronto anche al salto ‘finale’. Cioè prendere la tessera del Pd. È lo stesso senatore centrista a non escludere la possibilità, rispondendo alle domande dei cronisti questo pomeriggio a Bologna nel corso di un’intervista all’hotel Il Guercino, nel Salotto di Patrizia Finucci Gallo. Esclude di prendere la tessera del Pd in futuro? “Non escludo niente- replica secco Casini- mai dire mai”.

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Del resto, sottolinea il senatore rispondendo a un’altra domanda, “il Pd ha molto di democristiano. Molti dirigenti sono stati militanti e parlamentari Dc. Non ci sono solo io. Ma è molto difficile confrontare i partiti di oggi con quelli di ieri, perchè sono figli di stagioni diverse”.

Anche in questa campagna elettorale a Bologna, comunque, “mi sono trovato ottimamente alle Feste dell’Unità”, assicura Casini. Che si concede anche una battuta: “Amo molto mettere i pantaloni rossi, ma è una rinuncia che sto facendo per non sembrare eccessivo”.

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“IL PD PUÒ ANCORA RIBALTARE IL RISULTATO”

Il Pd ha “ancora chance di ribaltare il risultato elettorale”. Ne è convinto Pierferdinando Casini, candidato a Bologna per il centrosinistra nel collegio uninominale per il Senato. “In alcune aree del Paese certamente è più in difficoltà- analizza Casini, questo pomeriggio ospite del Salotto di Patrizia Finucci Gallo all’hotel Il Guercino a Bologna- ma direi che a partire dall’Emilia-Romagna, dalla Lombardia e dal Veneto ci possono essere risultati sorprendenti”. Insomma, rispetto a chi preannuncia una vittoria della destra, “io ho sondaggi diversi- assicura il senatore centrista- e proprio negli ultimi giorni la gente si sta rendendo conto della situazione. Quindi sono ottimista”. In particolare, assicura Casini, “vedo una grande mobilitazione a Bologna, poi si vedrà. Ma il Pd mi sembra molto impegnato”.

Il senatore esorta i dem a cercare voti anche oltre il loro consueto steccato. “Non esistono solo i voti nel ridotto della sinistra e l’esperienza di Bonaccini in Emilia-Romagna lo dimostra- avverte Casini- anche Lepore, che è considerato uno degli astri nascenti della sinistra del Pd, ha preso voti andando oltre il Pd. La mobilità del voto è la modalità di oggi, non bisogna accontentarsi del ridotto della sinistra. Il Pd deve prendere voti a 360 gradi. L’ultima settimana di campagna elettorale deve servire a questo, perchè vedo che di fronte a certi toni c’è molta perplessità”. Peraltro, aggiunge con una frecciata Casini, “tra me e Sgarbi, anche gli elettori di destra dovrebbero votare per me”.

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