Elisabetta II, regina senza macchia o quasi: dai balli a Lady D

ROMA – Elizabeth Alexandra Mary Windsor nacque terza in linea di successione e salì al trono nel 1952 prima di aver compiuto i 26 anni, alla morte del Padre re Giorgio VI, e dopo che lo zio Edoardo III abdicasse in suo favore. Anni in cui il Vecchio continente usciva con fatica dalle macerie della Seconda guerra mondiale, ma che imparava anche a conoscere il potere dei mezzi di comunicazione di massa: il 30 gennaio del 1926, tre mesi prima che nascesse la futura regina, lo scienziato scozzese John Logie Baird mostrava il primo sistema televisivo al mondo.

Forse è anche per questa ragione che Elisabetta II osservò sempre un atteggiamento riservato e attento, che dava priorità al senso del dovere e al rispetto del protocollo, sia negli eventi istituzionali che nelle sue conversazioni pubbliche. Al punto che, a pochi giorni dalla morte, viene celebrata a che per la capacità di non commettere gaffe o incidenti di rilievo.

Un atteggiamento così impeccabile che qualcuno giunse al punto di accusarla di “eccessiva freddezza” e “incapacità” di relazionarsi agli altri e, quindi, di tenersene volutamente lontana. Rare anche le lacrime, “sfuggite” in occasioni che si conterebbero sulle dita di una mano, tra cui i funerali della regina madre nel 2002. Moderati anche i sorrisi e le dimostrazioni d’affetto verso il marito o i figli, sebbene varie foto e filmati d’archivio mostrino il contrario.

Ma a sottolineare un passo falso una volta fu proprio Sir Martin Charteris, suo segretario personale, dichiarando che la sovrana aveva “sbagliato”, in riferimento al fatto che avesse aspettato sei giorni prima di visitare il villaggio di Aberfan, nel Galles, quando nell’ottobre del 1966 una frana travolse e uccise 116 bambini e 28 adulti. Il Guardian evidenzia che Elisabetta avrebbe preso tempo temendo che con la sua presenza avrebbe tolto spazio a coloro che in quel momento stavano soffrendo.

Fa sorridere invece l’episodio della visita in Ghana del 1967 riportato dalla testata Okay Africa: “Fu la più memorabile” scrive il quotidiano online. “La regina si era precipitata nel paese per impedire che raggiungesse l’indipendenza e lasciasse il Commonwealth”. Un viaggio che però si concluse con “un ballo con l’ex presidente Kwame Nkrumah”. Una scena rimasta iconica, anche grazie a foto e filmati dell’epoca. Che non sfuggirono però agli scettici, convinti che fosse tutto “parte di un complotto per mantenere la relazione di sfruttamento, mostrare il sostegno alla leadership del Ghana e avere una prova fotografica del suo impegno con i neri”.

Ma la vicenda che forse ha messo più in pericolo la reputazione della regina è la morte della principessa Diana Spencer, nel 1997. I tabloid in quegli anni hanno scritto fiumi di parole sulla storia di Lady D e il suo infelice rapporto coniugale col principe Carlo, accusato di tradirla con Camilla Shand, sposata poi nel 2005 e per questo oggi divenuta regina consorte.

All’indomani della scomparsa della “principessa triste”, come fu soprannominata, molti giornali titolarono “Regina, mostraci che ci tieni”. Il fatto che Elisabetta fosse rimasta a Balmoral accanto ai giovani principi, William e Harry, e il volto giudicato inespressivo che mostrò nei giorni successivi alla scomparsa rafforzarono l’idea che la regina ritenesse la nuora un peso e diedero adito a diverse teorie su un presunto ruolo della Corona nell’incidente.
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