(Foto The African Youth/Akronos/Riccardo Venturi)
ROMA – “Le immagini arrivano ancora prima delle parole e allora la fotografia ha una responsabilitĂ sociale, contro visioni distorte o pietistiche” dice Mehret Tewolde. Vicepresidente dell’associazione Le Reseau, origini eritree e da una vita in Italia, parla dell’Africa e di come potrebbe essere raccontata superando stereotipi.
IL FESTIVAL OTTOBRE AFRICANO ALLA LUISS
L’occasione è un incontro alla Luiss Guido Carli, organizzato insieme con l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) nel quadro del festival Ottobre africano. Si presenta ‘The African Youth’, progetto fotografico, testuale e multimediale curato dall’associazione culturale Akronos.Su “stereotipi” e “dignitĂ ”, quella che all’Africa dovrebbe non giĂ essere data bensì riconosciuta anche attraverso il racconto dei media, Tewolde dialoga pure con Raffaele Marchetti, prorettore della Luiss con delega all’internazionalizzazione. “Il continente è al centro di varie progettualitĂ dell’ateneo, dalle borse di studio alle collaborazioni che coinvolgono il mondo del privato” sottolinea il professore. “Lo sguardo verso sud è importante per il nostro processo di internazionalizzazione e, d’altra parte, è il nostro stesso destino a essere intrecciato con quello dei giovani africani”. Promosso da Aics con Enel Foundation, ‘The African Youth’ contiene immagini del fotografo Riccardo Venturi e testi del giornalista Lorenzo Colantoni. Parte del progetto video-reportage prodotti insieme con Arianna Massimi.
“APERTURA MENTALE” E “PENSIERO CRITICO”
A moderare la presentazione Emilio Ciarlo, responsabile comunicazione e relazioni istituzionali di Aics, che ringrazia la Luiss, “una bella collaborazione” evidenzia, e rende omaggio all’Ottobre africano, festival ideato da Le Reseau e giunto ormai alla ventesima edizione.
(The African Youth/Riccardo Venturi)
A celebrare la rassegna anche Francesco Maria MazzĂą, professore di Digital & Marketing alla Luiss, promotore nell’ateneo del Programma diaspore insieme con l’associazione di Tewolde e del presidente Cleophas Adrien Dioma. Il docente parla di giovani, richiamando il titolo ‘The African Youth’, e poi di “apertura mentale” e “pensiero critico”. “Puntare sulle comunitĂ di origine migrante valorizzando le opportunitĂ di scambio e crescita”, annota, “è la scelta giusta”.
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