Priorità alla riforma del fisco

“La riforma fiscale è una delle priorità di questo Paese. Non è più possibile fare i conti con un fisco schizofrenico e ingestibile. Serve una riforma complessiva che possa portare valore aggiunto alla ripresa del Paese. A partire dalla necessità di semplificare e riequilibrare i ruoli tra fisco e contribuente. Al nuovo governo chiediamo un’attenzione e una collaborazione stretta con il nostro mondo per dare impulso a una riforma non frettolosa che sostenga imprese e famiglie. Sarebbe un segnale importante partire subito con una pace fiscale, prevedendo l’estensione della rottamazione alle cartelle 2018/2021”. Con queste parole Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, ha aperto il confronto tra professionisti e politici che ha caratterizzato il Forum svoltosi a Catania “Professione commercialista, ripartire dalle riforme” promosso dall’Associazione Nazionale Commercialisti in collaborazione con Anc Catania e con l’Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili catanesi. “Sulla riforma tributaria – ha proseguito Cuchel – abbiamo ottenuto nella scorsa legislatura alcuni risultati importanti come la previsione del giudice professionale. Tuttavia serve una riforma complessiva perché sull’indipendenza dell’intera struttura dal Mef bisogna continuare a lottare. Se l’intero sistema è incardinato nel ministero delle Finanze non si potrà mai avere una terzietà reale dell’organo giudicante il rischio di trovarsi in una condizione imbarazzante è reale”.
Alle sfide lanciate da Cuchel ha risposto Andrea De Bertoldi (deputato di Fratelli d’Italia): “La riforma fiscale necessita di diverse cose a partire dalla semplificazione, parola abusata, per dare più serenità al professionista oberato da una grande mole di norme e scadenze. Ritengo fondamentale l’utilizzo della leva fiscale, sempre impiegata finora per favorire il debito pubblico, per veicolare nuove risorse nell’economia reale. Avvantaggiando i risparmiatori che vogliono destinare le loro risorse in questo settore. Abbiamo una massa di 5 mld di euro di risparmi che potrebbero essere investiti nelle pmi italiane oltre che nelle obbligazioni e nei titoli di stato. Avremmo così a costo zero un paio di Pnrr in aggiunta a quello attuale. Consentitemi infine di lanciare un appello ai ministri Adolfo Urso e Marina Calderone, affinché si facciano promotori all’interno del CdM di un tavolo tecnico urgente sulla questione del Superbonus che, visto il perdurare dei problemi legati ai continui cambi normativi sulla cessione dei crediti, rischia di generare una delle più grandi crisi economiche che travolgerebbe migliaia di aziende, lavoratori e professionisti”.
A ribadire la necessità di dialogo tra professionisti e politica è stata Marcella Caradonna (numero uno dei commercialisti di Milano): “Un dialogo che è in progress ma serve un passo aggiuntivo. Occorre strutturarlo bene per vincere le difficili sfide che ci attendono nei prossimi anni. Il salto di qualità va fatto capendo gli obiettivi della politica e, con la nostra presenza sui territori, essere riflesso delle scelte nel tessuto economico e sociale ottimizzando i percorsi individuati. Ma sia chiaro che se c’è una legge, questa deve costituire un punto fermo. Non possiamo avere continue rettifiche e ripensamenti”.

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