“Dopo quanto accaduto nelle due recenti crisi che l’Italia ha vissuto e sta vivendo (la pandemia e il conflitto tra Russia e Ucraina), possiamo sicuramente dire che i professionisti hanno rivestito un ruolo importante per assistere imprese e famiglie. Per questo il confronto tra politica e professioni è sempre auspicabile per chi ha l’onere di amministrare il Paese. Cosa che avviene per fortuna con regolarità con i commercialisti”. Un attestato importante riconosciuto dal Vice Ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto (Forza Italia), ai commercialisti presenti al congresso nazionale dell’Unagraco a Bari.
“Sul piano operativo bisogna distinguere tra provvedimenti emergenziali e programmazione. Di fronte all’urgenza noi siamo stati capaci di dare risposte utili ai professionisti alle famiglie e alle imprese. Questo Governo ha tenuto saldamente le redini senza perdere la bussola come dimostrato con l’approvazione dell’ultima manovra. Siamo riusciti a dare un indirizzo forte – ha proseguito Sisto – partendo dal presupposto che il tributo può avere finalitĂ extra fiscali per indirizzare il comportamento dei consumatori; non è semplicemente un’imposta. Per ciò che riguarda la pace fiscale devo dire che anche nella precedente legislatura ci abbiamo sempre creduto, tenendo tuttavia distinti i reati di frode e l’evasione totale da chi, al contrario, vive momenti di estrema difficoltĂ . Lo Stato deve essere amico dei contribuenti e favorire la possibilitĂ di poter onorare i propri debiti in modo sostenibile”.
Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili ha evidenziato che “se lo Stato defiscalizza gli investimenti gli enti previdenziali professionali guarderanno con maggior interesse a impiegare risorse nell’economia reale. Un primo passo necessario e immediato è quello dell’eliminazione della doppia tassazione misura iniqua e fortemente penalizzante. Le Casse hanno il compito di riscuotere i contributi dai professionisti e pagare le pensioni. Per questo motivo investono i loro patrimoni dove si ha il miglior rendimento senza esporre a rischi il capitale investito”.
Sulle caratteristiche della riforma fiscale è intervenuto anche Enrico Zanetti (già Vice Ministro al Mef): “La riforma che deve essere fatta non può fermarsi al sistema tributario ma deve guardare in generale alle entrate dello Stato ovvero fisco e contributi. Spostando dai costi del lavoro ad altre forme di consumi un pezzo importante di prelievo contributivo. Nelle scorse legislature è stata fatta solo una manutenzione del sistema normativo fiscale. Avere una maggioranza solida in questa nuova legislatura è di buon auspicio per portare a termine interventi più complessivi. Provvedimenti decisi e incisivi per ridurre il magazzino fiscale. Per ciò che riguarda la tregua fiscale io non parlerei di condono per le cartelle ma di condono dell’incapacità dello Stato a riscuotere”.
Sul coinvolgimento dei professionisti nei processi decisionali, è intervenuta anche Barbara Branca (numero uno dell’Odcec Brindisi): “Occorre istituire un tavolo sulla riforma fiscale, che veda i commercialisti convolti nella fase di formazione delle norme in via preventiva e non successiva. Ciò vale anche per gli altri temi come la lotta all’evasione e la sostenibilitĂ delle attivitĂ imprenditoriali. La riforma fiscale al centro del dibattito politico e dell’attivitĂ parlamentare di questi ultimi mesi si incardina in un momento storico di particolare crisi economica e finanziaria, legata prima all’emergenza pandemica e ora al conflitto russo – ucraino. Questo contesto non certo facile amplifica la necessitĂ di mettere mano ad un sistema tributario che va utilizzato non tanto per ottenere gettito per coprire debito pubblico e spese correnti dello Stato, ma anche e soprattutto come strumento di politica industriale per il rilancio del Paese”.