Crisi agenzia Dire, i sindacati giovedì incontrano Barachini: “No agli esuberi”

ROMA – “La crisi economica dell’agenzia Dire apre un fronte sull’inchiesta della procura di Roma che vide coinvolti il precedente editore, arrestato nel settembre 2021 per corruzione in concorso, rivelazione e utilizzazione del segreto istruttorio. A distanza di un anno chiederemo un incontro di verifica al Miur sugli effettivi contratti appaltati ma non ancora pagati, probabile causa dell’attuale ammanco sugli stipendi dei mesi di novembre e dicembre di tutti i dipendenti dell’agenzia”. Così in una nota unitaria le sigle sindacali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil Roma e Lazio.

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Quindi, “ci uniamo allo sconcerto espresso dal Cdr rispetto alla proposta di piano avanzata e presentata dall’azienda la scorsa settimana, che individua tra gli esuberi 20 giornalisti e 19 grafici. Pertanto rigettiamo completamente il piano perché manca una visione di futuro e di rilancio dell’azienda. Il 26 gennaio le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil incontreranno il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alberto Barachini che recentemente nel corso di un’intervista ha ribadito l’impegno da parte del governo nel voler sostenere tutte le realtà in difficoltà ‘nel comune intento di voler comprendere dinamiche di trasparenza per tutto il sistema”.

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“Crediamo quindi- proseguono i sindacati- che questa sarà la giusta occasione per rappresentare e tutelare al meglio le condizioni di tutti i lavoratori dell’agenzia, non solo quelle dei giornalisti, sottolineando l’importanza dei grafici nel funzionamento delle realtà editoriali nazionali”.

“Non accetteremo mai- ribadiscono Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil Roma e Lazio- un piano che possa prevedere in maniera ‘subdola’ la sostituzione dei contratti grafici con quella dei giornalisti assunti con art.2 del Cnlg. Appena avremo tutte le informazioni contrattuali ed economiche necessarie per la stesura del piano di riorganizzazione aziendale, intendiamo iniziare unitariamente la trattativa dichiarando da subito lo stato di agitazione. Quindi annunciano l’approvazione di un pacchetto di 40 ore di sciopero da utilizzare nel momento in cui ce ne sarà la necessità”.
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