Spalletti vince il premio Bearzot e De Laurentiis lo blinda: “Resterà al Napoli”

NAPOLI – "Bearzot è stato progenitore e fonte d’ispirazione della nostra categoria, persona molto testarda, e ci vedo invece molta coerenza nel portare avanti le sue idee, la conoscenza del suo lavoro che gli altri pensano di sapere ma invece sono al 50%. L’altra metà è data d’ufficio dal parlare, ma non è conoscenza". Così Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, dal palco del Maschio Angioino dove ha ricevuto il premio Bearzot.

La cerimonia di consegna della XII Edizione del Premio Nazionale ‘Enzo Bearzot’, riconoscimento organizzato dall’Unione Sportiva Acli con il patrocinio della Figc, si è svolta nella Sala dei Baroni con la partecipazione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, del presidente del Coni, Giovanni Malagò, e del presidente e ad di Sport e Salute, Vito Cozzoli. Insieme al riconoscimento per Spalletti consegnato anche un premio speciale alla carriera a Nicola Pietrangeli, mentre a Daniele Doveri è andato il premio di miglior arbitro italiano, assegnato dall’Aia alla memoria dell’ex direttore di gara Stefano Farina, scomparso il 23 maggio 2017.

"Un premio che cresce anno dopo anno, l’ho visto in culla – ha detto Malagò -, è diventato una meravigliosa tradizione anche e soprattutto del mondo delle Acli dello sport del comitato olimpico e normalmente questa cerimonia si svolgeva nel Salone d’onore del Coni ma, visto il premiato, era giusto fare questa bellissima gita fuori porta. È una Napoli che ci ha accolto: 10 e lode sotto tutti i punti di vista".

Per Cozzoli "la consegna del premio a Luciano Spalletti è un riconoscimento al professionista, all’uomo e al maestro che è dentro e fuori dal campo. In più di un’occasione abbiamo visto Spalletti parlare con alcuni ragazzi in attesa degli autografi a Castel Volturno, ricordando loro l’importanza dello studio e della cultura. Erano ragazzi che avevano saltato la scuola. Mister Spalletti, dialogando con loro, gli fece capire quanto fondamentale fosse seguire le lezioni, imparare nuove nozioni e formarsi. Fu una grande lezione da parte di Spalletti che si inserisce tra quelle che il Napoli, sul rettangolo di gioco, ha dato in Italia e in Europa. Questi sono i messaggi che il calcio e lo sport devono affermare ogni giorno, ed è giusto sottolinearli anche in questa circostanza".

SPALLETTI: EUFORIA E APPAGAMENTO PEGGIORI NEMICI, C’È PATTO CON SQUADRA

"Anche i calciatori ora bisogna che siano bravi, perché rischiano con un po’ di euforia e risultati fatti di sentirsi appagati, questo è il peggior nemico che ci possa essere, però tutte le volte che faccio dei discorsi per il timore che cali l’attenzione, lo stimolo per andare a vincere le partite, loro tutte le volte mi guardano a fine partita il giorno dopo come a dire: ‘hai visto che non è così?’. Sono veramente fatti di una pasta diversa". Così il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, dal palco del Maschio Angioino in occasione della consegna del premio Bearzot.

"Qui sono tutti appassionati per il calcio e per i propri colori, come stiamo vedendo se facciamo due passi. Però poi è ancora il tempo del lavoro – ha sottolineato l’allenatore -, per cui è un patto che abbiamo fatto con la squadra e loro ce l’hanno bello chiaro, che è ancora il tempo del lavoro. Poi si vedrà se si festeggerà o no".

I QUARTI DI CHAMPIONS CONTRO IL MILAN

Sui quarti di finale di Champions League che vedranno gli azzurri affrontare il Milan, l’allenatore del Napoli ha spiegato: "È una cosa che va vissuta totalmente, non vediamo l’ora di andarci a confrontare. Sono cose bellissime che a me non sono mai capitate, ho 64 anni, per cui anche i calciatori stessi bisogna che stiano attenti perché a volte il tempo passa per non ripassare più e queste partite sono di una bellezza incredibile".

DE LAURENTIIS BLINDA SPALLETTI

"Luciano Spalletti resterà al Napoli". Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio de Laurentiis, parlando dal palco del premio Bearzot al Maschio Angioino di Napoli. "Spalletti – ha aggiunto – è stata una felice intuizione, che ho dovuto depistare, il problema del calcio è che voi giornalisti non vi fate i fatti vostri. Gattuso in quel momento non si sentiva bene e lo andai a trovare in uno di quegli immensi grattacieli, e per la seconda volta, perché gli avevo già chiesto di venire da noi prima che andasse alla Roma, si presentò a via XXIV Maggio con un cappello, pensavo fosse un tifoso. Mi disse ‘non posso venire’. Presi Sarri, non feci male. Se le regole del calcio fossero diverse lo scudetto a Napoli forse lo avremmo già portato. Sono andato a trovarlo, gli ho detto: senti Luciano ho un grosso problema, se non si dovesse sentir bene bisogna che tu venga. ‘No presidente, vengo a giugno’. Gli strappai un sì, se fosse accaduto sarebbe venuto. Un po’ accigliatamente mi disse va bene. Credo di essere un gentiluomo, non ho voluto segare il precedente allenatore, forse sarei andato prima in Champions se l’avessi fatto. Per depistarvi passai per Allegri che venne per quattro volte a farmi lezione di calcio, poi alla fine venne il bravo Luciano a riportarci tra i primi tre. Però – ha concluso de Laurentiis – anche in quell’anno poteva accadere qualcosa di diverso se le cose fossero un po’ più lecite".

Dal canto suo, Spalletti ha spiegato così l’amore per la terra che lo ospita: "Io ho deciso di vivere a Castel Volturno perché Napoli da com’è bella non si può guardare, ci sono cose talmente belle che poi uno si impressiona. Diventano a tutti gli occhi azzurri".

MALAGÒ: SCUDETTO NAPOLI? VALORE MOLTO OLTRE SPORT

"È un valore che va molto oltre il concetto sportivo perché vuol dire che se fai le cose fatte bene, probabilmente anche tra di voi c’erano tanti scettici a inizio stagione, e invece si è dimostrato che con lungimiranza, una presidenza molto capace, un direttore sportivo straordinario, un allenatore che adesso premiamo all’unanimità, vuol dire che nel calcio c’è spazio per fare delle cose bene fuori da quelli che sono i contesti dove bisogna necessariamente tirare fuori dei soldi per comprare i giocatori". Così il presidente del Coni Giovanni Malagò, a margine della consegna del premio Bearzot a Napoli.

"Bisogna saper vendere, bisogna saper valorizzare, trovare giocatori, magari scoperte, ora tutti parliamo di Kim o Kvara. Altrimenti non ci sarebbero casi all’incontrario che non hanno avuto risultati sportivi, vedi quello che è successo al Psg. Questo è anche il bello del calcio", sottolinea Malagò parlando del valore del possibile scudetto della squadra di Spalletti. "A livello europeo – ha detto – ci sono tutte le premesse, poi so che qui siete particolarmente scaramantici quindi non dico altro".
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