Lo stato di salute dell’economia italiana sta accendendo il dibattito tra maggioranza e opposizione. Si tratta di crescita stabile e reale oppure ci troviamo di fronte agli effetti delle misure adottate in piena emergenza Covid? E quanto pesa la condizione di pre-recessione che sta riguardando diversi paesi europei, e quelli di diversi continenti, sul rilancio di sviluppo e occupazione nel Belpaese? Questi i temi affrontati nel corso del webinar “L’economia italiana è in crescita, ma nel resto d’Europa e nel mondo la recessione è in agguato” promosso dalla Cassa di previdenza dei Ragionieri e degli Esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca che ha visto protagonisti Marta Schifone (deputata di Fratelli d’Italia in Commissione Lavoro a Montecitorio), Piernicola Pedicini (eurodeputato del gruppo Verdi -Alleanza Libera Europea), Francesco Saverio Romano (parlamentare di Noi Moderati in Commissione Bilancio alla Camera) e Elisa Pirro (senatrice del M5s in Commissione Affari sociali e Lavoro a Palazzo Madama).
Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Eleonora Linda Lecchi (commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bergamo): “Il trend economico in crescita del nostro Paese non tragga in inganno. Ci troviamo sempre a dover recuperare rispetto alla già difficilissima situazione registrata nel pre Covid. Una crescita lenta e progressiva che non ci mette al riparo da quanto sta accadendo nel resto d’Europa e del mondo, dove la combinazione tra inflazione e aumento dei tassi sta portando ad una altrettanto rapida recessione. E in una economia così globalizzata è difficile non risentirne anche qui in Italia”.
Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni (consigliere dell’Istituto nazionale degli esperti contabili): “Il tema dell’andamento della nostra economia è assai complesso. Non dobbiamo dimenticare che l’Italia è il decimo Paese più ricco al mondo come pil e che operiamo, dunque, in una situazione di estremo vantaggio rispetto agli altri. Dobbiamo occuparci oltre al fenomeno dell’inflazione, che è riesploso a seguito delle turbolenze internazionali, soprattutto della difesa contro l’inflazione attuata dalla Bce utilizzando la leva macroeconomica del tasso d’interesse. Far crescere il tasso in una situazione come quella che stiamo vivendo, corre il rischio di alimentare ulteriormente l’inflazione stessa e non di governarla Speriamo che un’economia complicata come la nostra riesca a essere governata in modo un po’ più favorevole per imprese e cittadini”.