Le parole di Susanna Camusso.
“Abbiamo una delle legislazioni migliori dal punto di vista della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Andrebbe solo aggiornata alla luce delle novità tecnologiche e alle evoluzioni del mercato. Quello che manca sono i controlli. Per milioni di aziende abbiamo solo 6mila ispettori disponibili. Con questi numeri è difficile migliorare la situazione. Bisognerebbe sapere che tutte le forme di precarietà mettono a rischio il lavoratore perché non c’è adeguata formazione e lo stesso si sente debole e ricattabile, e se vede un problema non lo solleva. Si dà per scontato che un lavoro si possa fare non appena si arriva dal primo giorno senza essere affiancati dai più anziani. Abitudini piegate all’idea che bisogna correre e fare profitto. La sicurezza sul lavoro spesso non è un vincolo nei contratti d’appalto, si tende a ridurre ore di formazione, si fa fatica ad avere indicazioni in più lingue sui pericoli. La somma di tante piccole cose denota come la sicurezza sia considerata ancora un costo e non un investimento”.