Vivace e partecipato il confronto sul tema della Riforma fiscale tra i professionisti e i parlamentari di maggioranza e opposizione nel corso del Cnpr forum “Quale sarà il rapporto tra Fisco e contribuenti?”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.
Giudizio positivo è stato espresso da Andrea de Bertoldi (deputato di FdI in Commissione Finanze della Camera): “E’ stato fatto un buon lavoro anche se bisogna attendere ancora 24 mesi con l’entrata in vigore dei decreti delegati per poter esprimere un giudizio compiuto. Occorre prendere atto che si va verso la semplificazione tra fisco e cittadini grazie al lavoro dei commercialisti sempre più al centro del rapporto con l’amministrazione finanziaria, con una chiara volontà di sburocratizzare. Fondamentale la previsione di maggiore compliance tra amministrazione finanziaria e contribuenti e il concordato biennale che ridurrà l’evasione fiscale che da decenni non è mai stata scalfita dai governi precedenti”.
Di parere contrario Emiliano Fenu (capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Finanze a Montecitorio): “Non vedo grandi evoluzioni in questa proposta di riforma fiscale che genera appesantimenti di norme già complesse e stratificate. Ne è un esempio il concordato preventivo biennale che si trasformerà in ulteriori adempimenti per professionisti e imprese che si vedranno recapitare una proposta di adesione dell’Agenzia delle Entrate che, se non accetteranno, li vedrà inseriti nelle liste dei contribuenti a rischio.
Intravede un cambiamento Giulio Cesare Sottanelli (parlamentare di Azione nella Commissione Bilancio della Camera dei Deputati): “Con la Riforma del Fisco la partita si giocherà sui decreti attuativi e mi auguro che il governo sia attento al riequilibrio del rapporto tra Agenzia delle Entrate e contribuenti recuperando in termini di equità”.
Per il pentastellato Mario Turco (Commissione Finanze a Palazzo Madama): “E’ una riforma che non tassa l’economia digitale e le rendite altamente speculative. Non adotta misure concrete per la lotta all’evasione fiscale ma inserisce lo strumento del concordato preventivo che nasce zoppo perché destinato solo a contribuenti affidabili lasciando fuori i veri evasori fiscali”.
Polemico Mauro Del Barba (Italia Viva), segretario della Commissione Finanze a Montecitorio: “Abbiamo votato a favore della delega fiscale eliminando la flat tax incrementale che non aiutava i contribuenti e abbiamo insistito per la costituzionalizzazione dello ‘Statuto del Contribuente’. Adesso siamo alla fase applicativa anche se dai primi decreti si nota che il governo non ha le risorse e le idee per quanto attiene le cambiamenti che aveva promesso”.