Le parole di Filippo Scerra.
“Ci sono catene globali del valore che sono ancora molto lunghe. Quando una di queste si interrompe, come sta accadendo nel mar Rosso, ci sono ripercussioni serie per i Paesi come il nostro che fa dell’export uno degli asset fondamentali della propria economia. L’aumento dei costi delle materie prime incide altresì sull’aumento dei prezzi. Lo Stato e l’Europa devono innanzitutto supportare le aziende, come è stato fatto con il Covid. Inoltre si deve lavorare a medio e lungo termine sull’autonomia e sulla indipendenza energetica. Il nostro obiettivo deve essere arrivare alla neutralità climatica. Che ha dei risvolti positivi non solo dal punto di vista ambientale ma anche dal punto di vista geopolitico e strategico. Significa minore dipendenza da importazioni, dalle destabilizzazioni degli altri paesi. Spingere quindi sulle rinnovabili, sull’energia pulita fa bene all’ambiente ma anche all’economia che deve diventare sempre più resiliente. Sarebbe, infine, auspicabile avere un’Europa più protagonista sullo scacchiere internazionale”.