Schlein lavora alle liste per le Europee, tensione sull’ ipotesi Tarquinio

La segretaria vede Bonaccini, ci sarĂ  nuovo incontro
Roma, 28 mar. (askanews) – L’incontro con Stefano Bonaccini ha solo avviato il lavoro sulle liste, Elly Schlein dovrĂ  rivedere a breve il presidente Pd – quasi certamente candidato nel nord-est – ma in generale il lavoro delle prossime due settimane sarĂ  particolarmente impegnativo. Le candidature verranno varate dalla direzione che si terrĂ  intorno a metĂ  aprile e sono ancora parecchie le questioni da mettere a punto. Lo dimostra il dibattito che è scoppiato sull’ipotesi di candidare Marco Tarquinio, l’ex direttore di Avvenire, sostenitore di una linea ‘no alle armi a Kiev’ che allarma l’ala riformista. D’altro canto, l’idea della segretaria di “aprire” il Pd alle candidature esterne deve essere bilanciata con la richiesta di tutti i dirigenti Pd di dare adeguato spazio agli uomini di partito.
PerchĂ© la leader dem ha in testa un’idea chiara, descritta anche in tv due sere fa: le liste del Pd devono essere “aperte” e al tempo stesso valorizzare le piĂą importanti personalitĂ  del Pd. La Schlein aveva in mente cinque capilista della societĂ  civile, preferibilmente donne, seguiti da esponenti Pd di primo piano, secondo lo schema giĂ  fissato per il sud dove la numero uno sarĂ  Lucia Annunziata, seguita dal sindaco di Bari Antonio Decaro.
Una impostazione che però ha suscitato qualche perplessitĂ  persino nell’ala sinistra del partito che la sostiene, perchĂ© se il capolista viene dalla societĂ  civile, il numero due è magari un sindaco o un presidente di regione – da Gori a Bonaccini – e la terza in lista è la segretaria, gli altri candidati rischiano di avere davvero poche possibilitĂ  di essere eletti. Un pensiero che Pina Picierno espone in maniera esplicita: “La questione delle liste nel nostro partito è iniziata in modo un po scomposto, non siamo certo l’Isola dei famosi e non siamo neanche in un contest televisivo. Il Partito democratico si è tenuto in piedi in questi anni grazie alla forza di tutti i nostri militanti, ritengo sia giusto ascoltare quello che pensano”.
Per questo, durante la segreteria di due giorni fa, piĂą d’uno ha suggerito uno schema variabile: si valuti circoscrizione per circoscrizione la collocazione dei candidati della societĂ  civile e la segretaria, se decide di essere in campo, sia capolista. Lo stesso Bonaccini, riferiscono diversi esponenti della minoranza, accetterebbe poco volentieri di fare da numero due ad Annalisa Corrado nel nord-est. Un ragionamento emerso anche durante l’incontro di oggi tra la Schlein e i segretari regionali, il mix tra societĂ  civile e esponenti Pd deve avere un “giusto equilibrio”, è stata la richiesta.
La minoranza, poi, chiede di misurare bene le candidature come quella di Tarquinio e di Cecilia Strada. Il Pd finora ha sempre detto sì all’invio di armi all’Ucraina, la stessa Schlein non ha mai esitato su questo punto, e il manifesto Pse approvato a inizio marzo a Roma prevede un “impegno a investire nell’industria della difesa europea”. Lia Quartapelle dice chiaramente qual è il punto: “Se si vuole imporre un cambiamento di rotta politica, lo si faccia apertamente, con una discussione esplicita negli organismi di partito deputati, non con le candidature”.
Risponde la sinistra Pd, difendendo la candidatura dell’ex direttore di Avvenire: “A me sembra che questa discussione sia un po da matti”, dice Andrea Orlando. Dire no alla sua candidatura “sarebbe una rottura con il mondo cattolico. Ed è strano che si debba segnalare questa cosa proprio alle parti del partito che tempo pongono la questione del rapporto con quel mondo”. E anche Goffredo Bettini usa parole simili: l’ipotesi di una candidatura Tarquinio “è una gran bella notizia. Dobbiamo fare di tutto per confermarla. Il Pd deve allargarsi, soprattutto in direzione di un dialogo con il mondo cattolico e cristiano”.
Discussione dalla quale la segretaria si tiene lontana. La leader Pd, spiega un parlamentare a lei vicino, “è impegnata per costruire l’alternativa alla destra” e non vuole alimentare un dibattito pubblico sulla composizione delle liste. Oggi ha incontrato Bonaccini, rivedrĂ  il presidente Pd a breve, ai segretari regionali ha dato appuntamento per riunioni ristrette per ciascuna singola circoscrizione elettorale. Il suo criterio è fissato: “Stiamo costruendo le liste, una squadra che metta insieme un’apertura verso la societĂ  civile. Accanto a questo le piĂą solide figure del Pd”, ha detto da Giovanni Floris martedì sera. Del resto è lo stesso schema che ha usato appena insediata come leader del partito, varando una segreteria e organi dirigenti ricchi di “innesti” dalla societĂ  civile e da partiti esterni al Pd. Anche allora ci fu qualche malumore, ma alla fine il “mix” ebbe l’equilibrio sufficiente a evitare vere discussioni. La segretaria, ora, cercherĂ  di replicare la stessa ricetta.

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