Comunali, Eike Schmidt al Times: “Rifarò grande Firenze. Meloni? Meglio dei Tories”

FIRENZE – Dopo lo Spiegel, il Times. La candidatura a sindaco di Firenze dell’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt cattura l’attenzione anche di una delle bibbie del giornalismo conservatore inglese. In un pezzo firmato da Tom Kington, nell’edizione di stamani, il quotidiano londinese racconta la corsa per palazzo Vecchio dello studioso d’arte. E sin dal titolo è piuttosto inequivocabile: “Votate per me per rendere Firenze grande ancora”. Il Times, che nei giorni scorsi ha avuto un colloquio col candidato, racconta la scintilla scattata fra Schmidt con la leader di Fdi, Giorgia Meloni, due anni fa durante una visita agli Uffizi prima delle elezioni Politiche. L’attuale presidente del Consiglio trascorse un intero pomeriggio al museo: “Era davvero preparata- spiega Schmidt- ho visto che aveva una sincera passione per lo studio della teologia medievale, non me l’aspettavo”. Ma la vera svolta biografica e politica è arrivata lo scorso settembre, quando il ministro Gennaro Sangiuliano, dopo un’iniziale crociata contro i troppi direttori stranieri nominati a capo di istituzioni culturali ha promesso proprio a Schmidt il sostegno del governo a una sua eventuale candidatura a sindaco. Opzione che si è concretizzata nei giorni scorsi.

L’ex direttore, nato a Friburgo ma diventato a tutti gli effetti cittadino italiano l’anno scorso, è sceso nell’agone e ha presentato il suo manifesto politico che il Times definisce in stile “law and order”, ma anche orientato a contenere l’invasione degli Airbnb in centro storico. E del resto a giocare con l’affinità culturale con la destra conservatrice è lo stesso Schmidt, che rivela come siano stati i fiorentini stessi a convincerlo a provarci: “Una persona mi ha offerto un caffè e mi ha detto Make Florence magnificent again”. ‘Firenze magnifica’ è poi diventato, in effetti, il claim della campagna. Il Times, tuttavia, nel suo racconto prova anche a punzecchiare Schmidt su possibili nervi scoperti: le origini post-fasciste di Meloni e l’ipotesi che in realtà possa essere stato messo in pista in una città elettoralmente ostica per la destra, come Firenze si è confermata anche alle scorse Politiche, perché facile da scaricare nel caso di un responso negativo alle comunali. “Il programma e le azioni dimostrano che Meloni è l’equivalente di un qualsiasi partito conservatore che abbiamo in Europa e in Inghilterra, ed è in condizioni decisamente migliori dei Tories”, rintuzza Schmidt con una battuta che farà fischiare le orecchie a molti simpatizzanti del primo ministro Rishi Sunak. Quanto al retropensiero del Times, il candidato civico pare non curarsene anche perché, fa sapere, “sono in missione per salvare questa città”.

FIRENZE, SCHMIDT E LA CONSULENZA SAUDITA: OK VENNE DA FRANCESCHINI

Una consulenza saudita anche per l’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt? Per l’attuale candidato sindaco del centrodestra a Firenze il problema non si pone. Accade che nel settembre 2020 Schmidt viene nominato nel comitato Riyadh art program, programma di rilancio artistico della capitale dell’Arabia Saudita. Il caso viene riportato stamani da ‘La Repubblica’ che, inevitabilmente, riesuma anche le polemiche alimentate in particolare da Fdi, grande sponsor oggi della candidatura di Schmidt, contro i rapporti fra il leader di Italia viva, Matteo Renzi, e il principe nonché leader di fatto dell’Arabia Saudita, Mohammed Bin Salman. Una contraddizione politica? Niente affatto, questa la spiegazione dell’esponente civico: “Sono stato nominato membro del comitato scientifico alcuni anni fa per l’abbellimento attraverso l’arte contemporanea della città di Riyadh e sono stato molto onorato di questo- dichiara l’ex direttore parlando coi giornalisti a margine di un evento di Fdi- questo è avvenuto insieme ad esperti e museologi di tutto il mondo, inclusa anche un’altra esperta e direttrice di museo italiana, Cristiana Collu. Durante il mandato di Franceschini questa richiesta del governo saudita è stata veicolata attraverso il ministero degli Esteri al ministero della Cultura, è stata approvata e favorita da parte del ministero proprio per questo”.

Schmidt rivendica la bontà del progetto: “Ci ha dato la possibilità di promuovere l’arte italiana per tessere dei contatti stretti con altri direttori di musei di tutto il mondo, perché come sempre succede in questi comitati ne fanno parte altri grandi direttori. Era una cosa tutta a favore dell’Italia, è stata sospesa per motivi legati all’Arabia saudita nel 2022. Da quel momento in poi non ho fatto alcuna attività in quel comitato scientifico, anche se potrebbe essere riavviato”. Ovviamente, conclude, “se dovessi diventare sindaco, come spero e penso, non avrò nemmeno un minuto per fare consulenze professionali e verranno tutte fermate, non farò più parte di niente”.

FIRENZE, SCHMIDT: SINISTRA DIVISA, NOI DOBBIAMO VOLARE ALTO

“Sono entrato per la prima volta in questa sede, l’importante è la collaborazione così come abbiamo tre partiti con la loro identità diversa, comunque alleati, così la lista civica può portare al tavolo qualcosa che non possono portare i partiti e viceversa. I partiti sono molto più organizzati nel lungo periodo, la lista civica ovviamente non lo è. Ognuno ha le sue forze e grazie alla collaborazione siamo un’alleanza molto, molto forte guardando in particolare modo la concorrenza dove ci si spacca all’interno dei partiti”. È quanto dichiara ai giornalisti il candidato sindaco del centrodestra a Firenze, Eike Schmidt, uscendo dalla sede cittadina di Fratelli d’Italia, dove ha partecipato alla presentazione dei primi 20 candidati in Consiglio comunale del partito guidato da Giorgia Meloni. “Questo fa capire anche molto l’approccio diverso fra chi vuole raggiungere un obiettivo per Firenze– aggiunge Schmidt- e chi pensa alle singole correnti, ai singoli personaggi individuali”. Schmidt precisa che essendo candidato civico non è di sua competenza la presentazione dei candidati di partito, anche se durante l’incontro coi giornalisti si unisce agli applausi che sottolineano gli interventi di Giovanni Donzelli e di Paolo Marcheschi, gli esponenti di riferimento del partito a livello regionale. E prendendo la parola proprio dentro la sede aggiunge: “Insieme possiamo e dobbiamo fare grandi cose. Se non le facciamo noi, il rischio è che continui questa discesa che sta creando tanti problemi che peggiorano giorno dopo giorno”.

FIRENZE, SCHMIDT: RENZI? NON SENTO NESSUN LEADER, SONO CIVICO

Sui possibili contatti con il leader di Italia viva, Matteo Renzi, l’ex direttore degli Uffizi e attuale candidato sindaco del centrodestra a Firenze, Eike Schmidt, si schermisce. Interpellato dai giornalisti, a margine di una conferenza stampa di Fdi per le elezioni comunali, a chi ricorda il retroscena su un invito di alcune settimane fa di Renzi, in veste allora di direttore di giornale, alla festa del quotidiano ‘Il Riformista’, Schmidt si limita a osservare: “In realtà 40 giorni fa non mi sono sentito con Renzi, ma credo che alcuni giornalisti si siano sentiti con Renzi e attraverso qualche giornalista è stato veicolato anche un invito verso di me, che è mai arrivato direttamente. Con Renzi in quest’ultimo periodo non mi sono sentito. Lui ha parecchio da fare, io ho parecchio da fare. Questa è la spiegazione”. Ci sono comunque buoni rapporti, chiedono ancora i cronisti? “In questo momento non mi sento coi grandi dei grandi partiti, non ho tempo- ribatte- ho una campagna elettorale civica e amministrativa da fare e non ho tempo per sentirmi con persone ai vertici dei partiti su vari temi”.

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