Il Parlamento approva il Def, soddisfatto Giorgetti: “Continueremo a conciliare maternità e lavoro”

di Vittorio Di Mambro Rossetti, Mirko Gabriele Narducci e Nadia Cozzolino

ROMA – C’è l’ok del Parlamento per il Def. Camera e Senato hanno approvato nel pomeriggio le risoluzioni di maggioranza al Documento di Economia e Finanza 2024. I sì alla Camera sono stati 197, i no 126 e gli astenuti 3. Al Senato, invece, i sì sono stati 96, i no 66 e gli astenuti 2.

Soddisfatto Giancarlo Giorgetti. Ai colleghi che hanno contestato il Def, definendolo “codardo, reticente, asciutto…”, il ministro dell’Economia e delle Finanze ha risposto: “semplicemente realistico. È conforme al realismo che ha indotto la commissione Ue a chiedere ai Paesi di presentare un documento in questa forma. L’attesa in qualche caso è meglio dell’incertezza”.

Con la legge di bilancio, ha proseguito Giorgetti, “abbiamo trovato le risorse per conciliare la maternità e il lavoro e continueremo in questa direzione. Non c’è sistema di welfare che possa tenere con questi indici di natalità”.

GIORGETTI: CRESCITA NON DIPENDE DA MODELLO ‘LSD’, LASSISMO, DEBITO E SUSSIDI

Per Giorgetti “certamente questo patto di stabilità e crescita non risponde esattamente ai criteri di coloro che pensano che la crescita dipenda dal modello ‘Lsd’: e cioè lassimo, debito e sussidi. Io continuo a pensare che il modello della crescita sia quello che ha fatto grande questo Paese nel dopoguerra e che passa attraverso sacrificio, investimento e lavoro. Questo è il pensiero del ministro dell’economia, questo è il pensiero dle governo”.

GOVERNO. GIORGETTI: HA FIDUCIA POPOLO, PARLAMENTO E MERCATI

“Penso che questo governo ha meritato la fiducia. Prima di tutto in una democrazia la fiducia è del popolo e vedendo risultati elettorali mi sembra che questa ci sia. In una democrazia parlamentare la fiducia del parlamento: e mi sembra che questa ci sia. In una democrazia parlamentare con un debito come quello italiano è anche molto importante la fiducia dei mercati, di coloro che sottoscrivono il debito pubblico italiano, e questo l’abbiamo meritato”, ha spiegato il ministro.

TAJANI: DEBITO PUBBLICO FORTE, MA GRAZIE A NOI CONTI SONO IN ORDINE

C’è un debito pubblico forte, ma i conti sono in ordine perché abbiamo sempre elaborato delle manovre compatibili con la situazione economica”, ha commentato, invece, il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, a margine di una conferenza stampa nella sede del partito a Roma.

Non abbiamo fatto spese pazze- ha continuato- anzi ne abbiamo ridotte alcune e siamo stati costretti a risistemare alcune questioni, soprattutto quelle che riguardavano l’utilizzo del superbonus per evitare un peggioramento della situazione dei conti pubblici, all’insegna di un intelligente rispetto delle necessità dei cittadini e di quella di tenere i conti in ordine”.

BOMBARDIERI (UIL): DEF È UN DOCUMENTO ELETTORALE

Il Def “noi lo abbiamo definito un documento elettorale, perché quando Giorgetti dice che non ci sono le regole, dice una cosa non vera. Le regole che hanno sottoscritto il ministro Giorgetti e il commissario Gentiloni dicono che l’Italia dovrà rientrare del deficit almeno dello 0,4, il che significa 10 miliardi, e i numeri non possono essere nascosti“. Ha detto, invece, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri parlando con i cronisti a margine di un’iniziativa contro i morti sul lavoro promossa a Napoli.

“La scorsa manovra – ha ricordato Bombardieri – prevedeva 10 miliardi in deficit e nella prossima non ci saranno più perché quei 10 miliardi in deficit non potranno essere utilizzati, e bisognerebbe rientrare di almeno 10 miliardi. Quindi, rispetto alla manovra dell’anno scorso mancheranno 20 miliardi. La domanda che facciamo al governo è: dove saranno trovate queste risorse? Se ci saranno tagli, dove saranno fatti? Se il governo ha intenzione di intervenire sul cuneo fiscale è chiaro che non staremo con le mani in mano“.

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