Incoronata Boccia: “Non giudico chi sceglie aborto e non discuto 194. Ma far ascoltare il battito non è crudeltà”

ROMA – Hanno chiesto le sue dimissioni e i social la stanno inondando di critiche, ma lei va dritta per la sua strada: “Io penso che un aborto sia la soppressione di una vita. E penso che la soppressione di una vita si chiami delitto“. Incoronata Boccia, vicedirettrice del Tg1, è stata intervistata sul Giornale da Hoara Borselli. La bufera si è scatenata dopo il suo intervento nella trasmissione ‘Che sarà’ di Serena Bortone dove ha parlato di aborto come di un delitto e lei, a un giorno di distanza, rivendica “ogni parola, perché ho parlato secondo coscienza. Vorrei che si sgombrasse il campo dalle mistificazioni e strumentalizzazioni fatte sulle mie parole”.

LEGGI ANCHE: Incoronata Boccia a ‘Che sarà’: “L’aborto è un delitto e non un diritto”

“MI ASPETTAVO LE FEMMINISTE A MIO SOSTEGNO”

Io mi sarei aspettata una levata di scudi delle femministe, delle donne a mio sostegno. Essendo l’aborto una scelta estremamente dolorosa per le donne, non è negandone la gravità, l’importanza, che si aiutano le donne”, dice la vicedirettrice del Tg1, ma il clamore sulla dichiarazione “me l’aspettavo, non mi sorprende. Ma siccome sono una persona libera e sposo il pensiero di Papa Francesco quando dice che i cristiani che non hanno coraggio sono cristiani inutili, penso che si debba avere il coraggio di esprimere le proprie convinzioni liberamente. Vale per tutti, non solo per i cristiani”. E sottolinea: “Io rivendico la libertà e il mio diritto al dissenso verso il pensiero dominante che vuole mettere a tacere tutte le altre voci. Io non entro nel merito della 194. Penso che sia giusto applicarla nella sua interezza. Anche nell’articolo 2″.

“NON CONDANNO CHI ABORTISCE, MA NELL’EMBRIONE C’È LA SCINTILLA DELLA VITA”

Lei condanna le donne che abortiscono? “No- ribadisce Boccia- E l’ho detto nel mio intervento in tv. Non c’è nessuna condanna da parte mia verso le donne che abortiscono. Non c’è nessun giudizio. Non sono nessuno per giudicare un’altra donna o un altro uomo. Non è mio compito. Io sento verso di loro una compassione nel senso più alto del termine, di compartecipazione al dolore delle donne che abortiscono. Però rivendico di poter parlare in modo laico dell’aborto”. Nell’embrione “per me c’è la scintilla della vita, non posso negarlo in coscienza”. Ed è per questo che non è crudeltà, secondo Boccia, far ascoltare a una donna, prima di abortire, il battito del cuore di un bambino: “È un’ipocrisia pensare che sia crudeltà. Un’ipocrisia come quando in un’esecuzione capitale si infila un cappuccio nero sul volto del condannato perché non veda”.

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