Medio Oriente, l’esperta: “Macchè autodifesa, tra Israele e Iran è ritorsione”

PRATO – “Né Israele né l’Iran hanno ragione quando invocano il diritto all’autodifesa per giustificare il recente scambio di attacchi“. Così all’agenzia Dire Alessandra Annoni, docente di Diritto internazionale all’Università di Ferrara, a margine di un incontro nell’ambito del Festival Sabir in corso a Prato. Il tema è l’attacco della notte scorsa di Israele nella regione di Isfahan, nel centro dell’Iran. Un’azione di rappresaglia dopo un centinaio di droni e missili che Teheran aveva lanciato sabato scorso – di cui il 99% neutralizzato dalle difese israeliane – a sua volta come risposta al raid di Israele sul consolato iraniano a Damasco del primo aprile. Quel giorno, sette persone erano rimaste uccise, tra cui due alti ufficiali dei Corpi delle guardie della rivoluzione iraniani.

“GLI STATI TERZI DEVONO RIMANERE ESTRANEI”

Alla luce di ciò, secondo Annoni, “l’Italia, come qualsiasi altro Paese alleato di Israele, non è tenuta a intervenire militarmente al fianco di Israele, così come nessun altro Paese alleato dell’Iran”. La professoressa sottolinea: “Gli Stati terzi devono assolutamente rimanere estranei e impegnarsi alla de-escalation“.

La docente continua spiegando che il diritto all’autodifesa sancito dalla Carta delle Nazioni Unite all’articolo 51, “indica dei casi ben determinati: lo Stato può invocare nel momento in cui sta subendo un attacco armato, per respingere quell’attacco”. Invece, lo scambio di aggressioni che proseguono tra Tel Aviv e Teheran “è una azione e reazione a distanza di tempo: dopo un primo attacco, ne segue un altro a distanza qualche giorno; dal punto di vista del diritto internazionale non siamo di fronte a un atto di legittima difesa bensì a una ritorsione, quasi una sanzione”.

Quanto al primo raid, quello di Israele contro il consolato iraniano in Siria, secondo Annoni “costituisce un atto illegittimo e non giustificabile dal punto di vista delle norme internazionali”. La professoressa spiega: “Anzitutto si è stato di un attacco in un territorio straniero; in secondo luogo, ha colpito un edificio che gode di particolare protezione sempre dal punto di vista del diritto internazionale”.

Secondo Annoni, Tel Aviv in senso stretto non può invocare la legittima difesa neanche per giustificare la guerra che dal 7 ottobre ha avviato nella Striscia di Gaza perché gli assalti dei commando di Hamas nel sud di Israele “si inseriscono in un contesto di un conflitto armato preesistente“. La professoressa spiega: “Israele occupa la Striscia di Gaza come la Cisgiordania da decenni; il 7 ottobre insomma non inizia qualcosa di completamente nuovo“.

“CON VETO USA SFUMA PALESTINA STATO MEMBRO ONU”

Il veto che gli Stati Uniti hanno posto al Consiglio di sicurezza “rappresenta una battuta d’arresto definitiva, almeno per ora, alla proposta di dare un seggio alla Palestina a pieno titolo”. Commenta così per l’agenzia Dire Alessandra Annoni, docente di Diritto internazionale all’Università di Ferrara, a margine del Festival Sabir in corso a Prato.
Il veto di Washington è arrivato nella tarda serata di ieri. Bloccata così una mozione presentata dall’Algeria, tra i Paesi che stanno lavorando anche a un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza.
La professoressa ricorda: “La Palestina già partecipa alle attività dell’Onu in qualità di osservatore, ma naturalmente non ha diritto di voto”. Annoni illustra l’iter previsto per ottenere un seggio: “Prevede l’adozione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza che approva la proposta di conferire il seggio, e solo dopo tale proposta viene votata dall’Assemblea generale”.
Per un prospettiva di pace, cosa cambia? “Da un punto di vista strettamente tecnico, nulla” risponde Annoni. “I negoziati potrebbero svolgersi – come già accaduto – tra l’autorità che rappresenta il popolo palestinese e Israele. È una questione politica. Chiaramente però essere Stato membro darebbe allo Stato di Palestina una chance in più di farsi sentire dagli organi che compongono l’Onu”.

“SANZIONI UE A IRAN? ANCHE ISRAELE RISCHIA”

“L’Unione Europea da tempo ha adottato una politica secondo cui è possibile imporre sanzioni contro uno Stato in modo unilaterale – quindi senza il via libera del Consiglio di sicurezza dell’Onu – in presenza di una grave violazione del diritto internazionale. È la stessa logica che ha portato all’adozione delle sanzioni contro la Russia, ad esempio. Secondo questa logica potrebbe legittimamente adottare sanzioni nei confronti dell’Iran, e potrebbe quindi farlo anche contro Israele, che sta violando certamente norme del diritto internazionale prima di tutto a Gaza”. Ne è convinta Alessandra Annoni, docente di diritto internazionale all’università di Ferrara.
Lo spunto è l’annuncio dell’Ue sulla volontà di adottare un nuovo pacchetto di sanzioni contro l’Iran, dopo l’attacco con droni di sabato, respinto da Israele. Ne è seguito questa notte un raid di Israele contro l’Iran, in particolare la regione centrale di Isfahan.
Secondo Annoni, “bisogna però capire se esiste la volontà politica di andare in questa direzione”. L’intervista si è tenuta a margine del Festival Sabir in corso a Prato, in Toscana.

L’articolo Medio Oriente, l’esperta: “Macchè autodifesa, tra Israele e Iran è ritorsione” proviene da Agenzia Dire.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

Correlati

advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img
advspot_img

Ultim'ora

Ricetta elettronica Lombardia, ‘corsa’ alla conferma: boom accessi online. Cosa succede da oggi?

(Adnkronos) - Corsa al sito web del fascicolo sanitario elettronico in Lombardia per confermare la possibilità di ricevere via sms o email la ricetta elettronica. Nonostante le rassicurazioni della Regione sul fatto che non ci sarebbe stata interruzione del servizio dall'1 maggio, molti cittadini che ancora non lo avevano fatto si sono affrettati a eseguire

Parma promosso in Serie A, basta 1-1 a Bari

(Adnkronos) - Dopo tre anni di Purgatorio, il Parma torna in Serie A. Con l'1-1 al San Nicola di Bari, i gialloblù si portano a +7 sul Venezia, conquistando la promozione matematica a due giornate dalla fine del campionato di Serie B. Succede tutto nella ripresa. Gli uomini guidati da Fabio Pecchia si portano in

Concerto primo maggio, Morgan contro la musica “dei rutti”

(Adnkronos) - Morgan contro il mercato squalo e la musica "dei rutti" dal palco del Concertone del primo maggio. il set si apre con il brano "Sì, certo l’amore", poi Morgan legge sul palco un elogio alla musica italiana amata in tutto il mondo (“allegro e adagio sono due parole italiane ma si usano in