Protesi al seno, re-intervento necessario in più del 31% dei casi

ROMA – Il Ministero della Salute ha pubblicato il secondo Rapporto in tema di protesi mammarie sui dati raccolti nel Registro nazionale degli impianti protesici mammari ad alimentazione volontaria fino al 31 agosto 2023. Ecco i dati salienti che emergono:

Il 53.4% degli interventi di impianto registrati hanno finalità ricostruttiva, il 46.6% estetica;
Nel 74.4% dei casi i pazienti hanno impiantato per la prima volta una protesi mammaria; il 25.6% degli interventi registrati sono relativi invece a procedure di revisione dell’impianto (sostituzione o rimozione);
L’età media delle pazienti sottoposte a interventi primari per finalità ricostruttiva è di 51 anni; l’età media per finalità estetica è di 36.7 anni; In ambito ricostruttivo, nel 77,9% dei casi le protesi sono state impiantate a seguito di una diagnosi di neoplasia mammaria; in ambito estetico, nel 72,6% dei casi per una ipoplasia/ipotrofia mammaria;

-La principale causa di re-intervento in pazienti che avevano impiantato protesi per finalità ricostruttiva è la contrattura capsulare (31,7%), insoddisfazione del risultato invece per i pazienti che avevano impiantato protesi per finalità estetica (37.1%); Le protesi più utilizzate in ambito ricostruttivo hanno forma anatomica (92%), tonda in ambito estetico (63%)

-Il volume medio delle protesi impiantate per finalità ricostruttive è di 368 cm3, un po’ più piccole per finalità estetiche (326 cm3);

Il Rapporto 2019-2023 segue il “Report fase pilota” del 2022 e riporta i risultati delle analisi condotte sui dati raccolti nel Registro Nazionale degli impianti protesici mammari istituito presso l’ISS dal 25 marzo 2019 al 31 agosto 2023.

I dati studiati – spiega la nota stampa – sono relativi agli interventi di impianto o rimozione di una protesi mammaria effettuati nell’ambito della chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica e trasmessi su base volontaria dai chirurghi operanti sul territorio.

Il Rapporto descrive la distribuzione degli interventi effettuati sul territorio nazionale, la mobilità interregionale dei pazienti, le procedure chirurgiche eseguite, le principali cause di revisione, le tipologie di dispositivi impiantati, elementi di “good practices”, nonché le attività di vigilanza e sorveglianza effettuate dal Ministero della salute sulle condizioni cliniche ad oggi emergenti e potenzialmente associate all’impianto di una protesi mammaria.

Quest’anno il Rapporto è disponibile anche in lingua inglese. Dal 1° agosto 2023 la nuova piattaforma informatica del Registro nazionale, istituita presso il Ministero della Salute- si legge infine- ha iniziato a raccogliere i dati provenienti in tempo reale dalle regioni e provincie autonome. A partire da tale data gli operatori sanitari che impiantano o rimuovono protesi mammarie sul territorio italiano, sia per finalità estetica sia ricostruttiva, hanno l’obbligo per legge di registrare gli interventi eseguiti nel registro della regione o provincia autonoma ove è stata effettuata la procedura chirurgica.

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