Sportiello (M5S) in Aula: “Sono madre, ma 14 anni fa ho abortito (e non me ne vergogno)”

ROMA – “Sono madre, ho scelto di essere madre. Quattordici anni fa però ho scelto di abortire e non mi sento né colpevole né mi vergogno“. È accorato l’intervento che Gilda Sportiello, deputata del Movimento 5 Stelle, ha fatto ieri in Aula nella discussione sull’emendamento al decreto Pnrr approvato alla Camera, che dà il via libera alla presenza nei consultori delle associazioni pro-vita, contrarie all’aborto. “Inserire obiettori di coscienza nei consultori è un atto di guerra nei confronti delle libertà e dei diritti delle donne”, hanno detto le opposizioni che parlano di “deriva antiabortista del governo”.

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La parlamentare stellata, che è stata anche la prima mamma ad allattare il proprio figlio in Aula ha detto: “Siamo noi donne che scegliamo cosa fare della nostra vita, se essere madri o se non essere madri. Voi vi dovreste solo vergognare. Sono madre, ho scelto di essere madre. Quattordici anni fa però ho scelto di abortire e sapete perché lo dico qui, nel luogo più alto della rappresentanza democratica di questo Paese, in cui ancora oggi a qualcuno tremano le gambe quando si parla di aborto? Perché non vorrei che nessuna donna che in questo momento volesse abortire si sentisse attaccata da questo Stato. Perché, quando mi guardo allo specchio, non mi sento né colpevole né mi vergogno“.

“Il vostro obiettivo- dice Sportiello riferendosi all’emendamento- è costringere le donne a non abortire e questo non c’è scritto in nessuna parte della legge 194 (che in Italia lo garantisce, ndr)”. E prosegue: “Avete fatto presentare a un uomo questo emendamento, un uomo che ha detto ‘Noi diamo alle donne l’opportunità della vita’, ma di cosa parliamo? Un uomo non deve decidere cosa noi donne dobbiamo fare del nostro corpo“.

In un post su Instagram Sportiello scrive: “L’Europa ha dichiarato, solo pochi giorni fa, che l’aborto è un diritto fondamentale. Francia, Spagna, Germania hanno approvato leggi per limitare le molestie organizzate dei gruppi antiabortisti nei luoghi in cui la libertà di scelta delle donne deve essere garantita. Ho presentato una proposta di legge affinché, anche nel nostro paese, il diritto all’aborto venga scolpito nella Costituzione. Che nessuna, in questo momento così difficile per i nostri diritti, si senta sola”.

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